Migranti: Fedriga, Fvg sostiene diritto di rimanere in Paesi d'origine
Trieste, 25 set - Aggiornare il quadro normativo regionale
inerente gli interventi di promozione, a livello regionale e
locale, delle attività di cooperazione allo sviluppo e
partenariato internazionale al fine di renderlo più coerente al
contesto nazionale e internazionale in cui si trova ad operare
l'Amministrazione regionale, favorendo in particolare il diritto
dei migranti di rimanere nel proprio Paese d'origine.
È questo l'obiettivo del disegno di legge approvato oggi dalla
Giunta regionale, che introduce alcune modifiche alla legge
regionale 19/2000 e sarà ora sottoposto al vaglio del Consiglio
regionale.
"Le attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato
internazionale della Regione devono essere attuate in sinergia
con le linee di indirizzo del Ministero agli affari esteri e
cooperazione internazionale, anche per quanto concerne il
fenomeno migratorio. In tale contesto dobbiamo quindi tenere
conto del diritto delle persone di rimanere nel proprio Paese di
origine con adeguate qualità di vita e con la libertà di non
migrare e sostenere il diritto al ritorno volontario assistito e
alla reintegrazione nella propria terra di origine dei migranti
che oggi si trovano in Friuli Venezia Giulia".
Come ha spiegato Fedriga "con questo disegno di legge viene
rinforzata la regia regionale delle attività di cooperazione
internazionale e si conferma che le iniziative saranno realizzate
attraverso specifici bandi ad evidenza pubblica rivolti a
soggetti pubblici e privati operanti in Friuli Venezia Giulia.
L'azione della Regione non può evitare di tenere conto dei
bisogni dei migranti che, non avendo trovato modo di
concretizzare le proprie aspirazioni, desiderano ritornare al
proprio Paese, avviandovi una propria attività. In tale modo
favoriamo lo sviluppo di rapporti economici con le regioni
d'origine dei migranti e al contempo riduciamo il peso economico
dell'accoglienza, che grava sui Comuni".
Il documento prevede la riduzione del numero di partecipanti al
Comitato regionale per la cooperazione allo sviluppo e il
partenariato internazionale, che sarà composto dal presidente
della Regione (o un suo delegato), dal direttore del servizio
competente, da un rappresentante designato di concerto tra le tre
università regionali e gli istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico (Irccs) Cro Aviano e Burlo Garofolo, un
esperto di comprovata esperienza nel settore, nominato dal
Consiglio regionale e un rappresentante dei Comuni.
Il disegno di legge sancisce, inoltre, la creazione un sistema di
coordinamento tra i soggetti coinvolti nelle attività di
cooperazione internazionale, che sono attuate in conformità con
quelle attuate a livello nazionale.
ARC/MA/ep
Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, in Giunta regionale
Foto ARC Montenero
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