Trieste, 11 set - "Se avessimo pienamente abbracciato già 30
anni fa il modello della cultura dell'integrazione
sociosanitaria, che ci suggerisce che certi fenomeni vanno
prevenuti con una rete di assistenza territoriale in grado di
coinvolgere tutti i soggetti interessati, dai servizi sociali,
alle Aziende Sanitarie, al volontariato e alle Forze dell'Ordine,
quante violenze avremmo potuto evitare?".
Per il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla
salute, Riccardo Riccardi, intervenuto alla presentazione della
Casa Rifugio per donne maltrattate nella sala Santovito
dell'ospedale di San Daniele del Friuli, lo spostamento dell'asse
ospedale-centrico ha risvolti importanti anche nella prevenzione
di atteggiamenti violenti in ambito familiare e nei successivi
percorsi di assistenza.
"La salute è una cosa ben più grande della sanità - ha dichiarato
Riccardi - perché ha un prima e un dopo. In casi come questi è
fondamentale che abbia un prima, ovvero possa avvalersi di tutti
i percorsi di prevenzione fatti di educazione, di formazione, di
ascolto, di condivisione". Tratti che caratterizzano il modello
della presa in carico e che intervengono non solo su tematiche
come queste ma in ogni ambito di quello che è il vasto concetto
di salute.
L'apertura della nuova Casa Rifugio per donne maltrattate ad
indirizzo segreto, che è dislocata all'interno del territorio
dell'Aas 3, è parte del percorso avviato dalla Regione per il
potenziamento della rete regionale antiviolenza che ha istituito
nuovi centri antiviolenza e nuove case rifugio, garantendo così
l'equilibrio territoriale della risposta: ad oggi, in Fvg sono
infatti operativi 7 centri antiviolenza e 14 case rifugio. La
rete territoriale comprende anche numerosi sportelli operativi in
molti comuni della regione per dare risposta alle donne vittime
di violenza in un primo contatto e nell'eventuale avvio di un
percorso assistito dai servizi dedicati.
La Casa rifugio a indirizzo segreto è gestita in collaborazione
con l'associazione Voce Donna di Pordenone ed è un'ulteriore
risposta che rafforza il territorio della Ssc della Carnia, del
Collinare, del Gemonese e del Medio Friuli.
Riccardi, rivolgendosi in particolare ai tanti amministratori
locali presenti, ha ricordato che "è giusto difendere i servizi
che riteniamo indispensabili per il nostro territorio ma lo
sguardo di chi governa deve sempre andare oltre, guidato dalla
consapevolezza che la salute è un concetto più grande di quello
della sanità. Abbiamo davanti - ha concluso il vicegovernatore -
uno sforzo culturale imponente, ma è quello che ci porterà ad
assicurare una risposta precisa a precisi bisogni della
popolazione e di ogni singola persona".
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