Innovazione digitale: Regione, urgente fare chiarezza tempi Open Fiber
Trieste, 25 lug - Chiesto con urgenza un incontro al
sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico, e al
Dipartimento per la trasformazione digitale (in particolare al
capo Dipartimento) per fare chiarezza sui tempi di posa della
fibra ottica da parte di Open Fiber per rispettare i tempi
dettati dell'Unione Europea.
Ad avanzare l'istanza è stato l'assessore regionale ai Sistemi
informativi che questo pomeriggio ha preso parte, in
videoconferenza, alla Commissione per la innovazione tecnologica
e la digitalizzazione (Itd) della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome.
Nel suo intervento, l'assessore regionale ha fatto notare come
ormai sia chiaro che Open Fiber (l'azienda che si deve occupare
del posizionamento della fibra ottica a livello nazionale e dei
relativi cantieri) non riuscirà a rispettare i tempi previsti,
con il rischio che quando l'Unione Europea chiederà il rendiconto
delle opere svolte, l'Italia (quindi le Regioni) si potrebbero
trovare a dover restituire i fondi ottenuti.
Open Fiber, come è stato spiegato in sede di Commissione, ha già
comunicato che sposerà il raggiungimento degli obiettivi previsti
nel 2023 al 2024. Questo ha fatto preoccupare molto l'assessore
regionale ai Sistemi informativi che ha subito posto il problema
relativo ai numeri della manodopera e delle ditte specializzate
nell'esecuzione delle opere necessarie alla posa della fibra
ottica.
L'esponente della Giunta regionale ha fatto notare che non solo
professionalità del genere sono già poche ma che saranno ancor
più esigue nei prossimi mesi e nel 2023 per portare a termine per
tempo il "Progetto Italia a 1 Giga" previsto dal Piano nazionale
di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il timore, pertanto, in ultima analisi, è che Open Fibra non
termini in tempo quanto previsto e che, a rendicontazione, ci si
possa venire a trovare nelle condizioni di restituire risorse
notevoli all'Europa. Un problema che il rappresentante
dell'Esecutivo del Friuli Venezia Giulia ritiene grave, da
affrontare subito, vista la sua enorme portata. Oltre a chiedere
al Governo chiarezza e rassicurazioni, ha fatto istanza anche
perché la tematica venga presa in esame subito dalla Commissione,
senza attendere il superamento della pausa estiva agostana.
ARC/PT/gg
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