"Da definire tipologie progetti, ruolo Regioni e loro perimetro
finanziario"
Trieste, 19 nov - "Sul tema del Recovery Fund al momento c'è
grande aleatorietà e incertezza. Se da un lato questa opportunità
può proiettarci verso il futuro, dall'altro, però, il Governo non
ha ancora definito quali siano alcuni degli aspetti in base ai
quali poter operare delle scelte anche a livello locale e
soprattutto capire quale sia il ruolo che si vuole attribuire
alle Regioni in questa partita strategica".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli
illustrando in I commissione lo stato dell'arte sul percorso
avviato a livello nazionale per poter accedere alle risorse che
l'Europa ha messo a disposizione degli Stati membri con
l'obiettivo di arginare l'impatto devastante del coronavirus.
"In questo momento - ha detto l'esponente dell'esecutivo - non
sappiamo ancora se gli ambiti di competenza dei progetti che
verranno presi in considerazione saranno di carattere nazionale o
anche territoriale, quale sia il ruolo che potranno giocare le
Regioni in questa partita strategica e l'eventuale
perimetro finanziario che sarà a loro riservato. Senza definire
questi aspetti procedurali, tutto risulta essere estremamente
etereo, con l'aggravante legata al fatto che esistono scadenze
molto strette entro le quali presentare i progetti".
"Al momento i sei cluster entro i quali dovranno ruotare le
proposte - ha spiegato Zilli - riguardano digitalizzazione,
innovazione e competitività del sistema produttivo, la
rivoluzione verde e transizione e tecnologica, le infrastrutture
per la mobilità, istruzione, formazione, ricerca e cultura, il
tema dell'equità sociale di genere e territoriale ed infine la
salute. Le linee guida nazionali tengono conto delle indicazioni
fornite dalla Consiglio europeo e prevede che il 37 per cento
delle risorse vengano dedicate alla transizione verde mentre il
20 per cento a quella digitale".
Per l'esponente dell'esecutivo Fedriga manca però chiarezza
sull'ambito in cui le Regioni si possano muovere. Per questo
motivo, attraverso la Conferenza delle Regioni, è stato avviato
un percorso per cercare di declinare a livello territoriale gli
ambiti di manovra, individuando una cornice di priorità da porre
all'attenzione del Governo. "La nostra Amministrazione - ha
aggiunto Zilli - si è già mossa tempestivamente; a settembre è
stato dato mandato alle Direzioni centrali di raccordarsi con il
territorio per individuare i progetti di investimento di ampia
portata, che presentino le caratteristiche di adeguata maturità e
avanzato livello di progettazione, garantendo così le tempistiche
poste dalla Commissione europea che prevedrebbero impegni entro
il 2023 e la spesa entro il 2026".
"Tuttavia, in questo clima di incertezza - ha aggiunto Zilli - il
rischio è che le Regioni possano diventare solo soggetti
attuatori di Piani nazionali gestiti a livello ministeriale.
Riteniamo invece che il ruolo delle autonomie locali sia
estremamente importante per garantire la crescita del territorio.
Se è vero che il Recovery Fund rappresenta un'occasione storica,
la sua applicazione si deve però basare sul paradigma secondo cui
decisioni condivise comportano assunzioni di responsabilità
diffuse con conseguente efficacia dell'azione amministrativa.
Pertanto è necessario premere il piede sull'acceleratore con il
Governo perché condivida questa posizione, coinvolgendo le
Regioni sia nella stesura delle linee guida ma soprattutto nelle
scelte degli interventi da compiere. Ciò sarà una garanzia con la
quale ottenere quel risultato che tutti noi auspichiamo".
ARC/AL/pph
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