Trieste, 25 mag - "Questa Amministrazione regionale, fra le
prime in Italia, ha saputo anticipare tutta una serie di
interventi che adesso sono parte integrante della nuova
programmazione europea. Se siamo l'unica Regione, per quanto
riguarda l'occupazione, con un piccolo saldo positivo nel 2020,
significa che le politiche attuate attraverso il Fondo sociale
europeo hanno prodotto effetti importanti per il vantaggio
competitivo del nostro territorio".
L'assessore regionale al Lavoro e formazione del Friuli Venezia
Giulia, Alessia Rosolen, ha aperto così i lavori del Comitato di
sorveglianza del Fondo sociale europeo che si è riunito oggi in
videoconferenza.
"Sia nella parte finale della programmazione 2014-2020 che nella
fase progettuale di quella 2021-2027 - ha spiegato Rosolen - ci
siamo concentrati su aspetti di assoluta attualità: i temi
centrali dell'occupazione e del miglioramento della qualità del
lavoro, la formazione mirata e permanente, l'orientamento,
l'attenzione alle fasce più deboli della popolazione, la velocita
con cui, grazie alla grande professionalità degli uffici della
Regione, siamo stati capaci di dare risposte puntuali a esigenze
mutate sia per gli effetti nefasti del Covid ma anche a causa di
un mondo che sta cambiando molto velocemente".
"Si tratta di iniziative che viaggiano sullo stesso piano di
altri progetti nazionali ed europei come - ha sottolineato
l'assessore - il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di
sviluppo regionale (Fesr), le nuove traiettorie della Strategia
regionale di specializzazione intelligente (S3) e il progetto
Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) inserito dal
Governo nel Pnrr che punta sulle politiche attive del lavoro per
giovani, donne e fasce più deboli".
Nel corso della riunione si è parlato anche dei Programmi
Operativi 2014-2020 che sono stati riprogrammati a seguito di
specifico Accordo sottoscritto tra Regione e Governo per
introdurre alcune misure per mitigare gli effetti del Covid,
attivate nella prima fase dell'emergenza.
"È stato fondamentale - ha aggiunto Rosolen - erogare fondi a
quei settori maggiormente in difficoltà a causa della pandemia
prestando grande attenzione alle reali esigenze delle aziende e
dei lavoratori, garantendo al tempo stesso continuità fra la
vecchia e la nuova programmazione".
Per quanto riguarda i risultati ottenuti nel 2020, la dotazione
totale per il PO FSE 2014-2020 è stata di circa 276 milioni di
euro, di cui 154 mln a favore dell'occupazione, 43 mln per
l'inclusione sociale e la lotta alla povertà, 65mln a sostegno
dell'istruzione e della formazione, 3mln a supporto della
capacità istituzionale e amministrativa e 9,7mln per l'assistenza
tecnica. Dati che segnano, rispetto il 2019, un aumento del 33%
sui costi ammissibili e una crescita del 42% sulla spesa
certificata.
I progetti avviati sono stati 12.438, con un + 20% rispetto al
2019, e hanno coinvolto 130mila persone (il 38% sotto i 25 anni
di età, il 57% tra i 25 e 54, il 5% con più di 54 anni).
"La puntuale definizione dei diversi fabbisogni, l'individuazione
dei nuovi percorsi di formazione e una co-progettazione
efficiente sono stati possibili - ha affermato Rosolen - grazie a
un rapporto molto stretto con tutti gli attori del sistema:
istituzioni, enti di formazione, associazioni datoriali e
sindacati".
"In questi anni abbiamo lavorato con grande attenzione sulla
rilevazione delle figure professionali richieste dal mercato. Per
perfezionare ancora la nostra capacità di anticipare le esigenze
del tessuto produttivo e sociale del Friuli Venezia Giulia stiamo
progettando un Osservatorio dei fabbisogni" ha annunciato
l'assessore.
Nel 2020 gli interventi formativi hanno coinvolto 4100
disoccupati (37%), 2280 occupati (20%), 2400 studenti (21%),
utenza mista occupati/disoccupati 1900 (18%) e sono stati portati
avanti da grandi imprese (46 operazioni) e piccole media imprese
(circa 30mila operazioni).
A sostegno dell'occupazione giovanile sono stati attuati
programmi quali PIPOL (17 mln di euro), Imprenderò (4,8 mln) e
AttivaGiovani (1,8 mln). Sono previste inoltre iniziative a lungo
termine come percorsi formativi specifici, dottorati e assegni di
ricerca, interventi sui giovani in condizioni di svantaggio,
inclusa la formazione a favore degli operatori.
Le misure per disoccupati e persone a rischio di disoccupazione
hanno evidenziato un impatto positivo incrementando la
probabilità di occupazione del 5%. Dati molto positivi anche per
i tirocini che hanno avuto uno stanziamento di 8 mln di euro. In
questo caso infatti la probabilità di occupazione è del 13%.
Sul fronte dell'istruzione, il sistema degli istituti tecnici
superiori ha dimostrato tutta la sua efficacia, raggiungendo
risultati occupazionali superiori a quelli nazionali.
A sostegno della famiglia si è intervenuto con programmi
specifici di conciliazione famiglia-lavoro. In particolare gli
sportelli SiConTe nel triennio 2018-20 hanno erogato servizi a
più di 900 famiglie con uno stanziamento di 600mila euro
all'anno. I Servizi per la prima infanzia hanno garantito invece
l'implementazione dei buoni servizio per servizi
socioeducativi/abbattimento rette grazie a un intervento
complessivo di di 4,5 mln euro. Infine si è concluso il programma
di sperimentazione di erogazione e fruizione flessibile dei
servizi prima infanzia, che ha visto il finanziamento di 4
progetti sperimentali micro nidi (3 anni educativi) per
complessivi 300mila euro.
La Regione ha anche stanziato 4 mln di euro a sostegno
dell'innovazione, quale principale strumento dei percorsi di
formazione permanente, nell'ottica dell'innovazione tecnologica e
dell'accrescimento delle competenze. Sono state quasi 400 le
operazioni finanziarie completate a favore di 4mila persone.
ARC/RT/gg
L'assessore regionale all'Istruzione e Famiglia Alessia Rosolen
Foto Regione FVG