Enti locali: Roberti, a Comunità di montagna funzioni su corsi d'acqua
Trieste, 12 giu - La Giunta regionale, su proposta
dell'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha
deliberato di trasferire alle Comunità di montagna la funzione
delle attività amministrative concernenti il rilascio delle
concessioni e di ogni altro provvedimento che interessi i corsi
d'acqua definiti di classe 3.
Tale trasferimento sarà disposto dalla Direzione centrale
Patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi,
nell'ambito dell'apposita disciplina di settore, che detterà le
norme relative al riordino della materia in modo da consentire
alle Comunità di montagna l'effettivo esercizio di tale funzione
a partire all'1 gennaio 2021. Decorrenza, che è prevista dalla
norma di settore.
"Già con la legge 21 del 2019 - spiega Roberti - che ha
riorganizzato il sistema delle autonomie locali, abbiamo previsto
l'istituzione delle Comunità di montagna, enti che assoceranno i
Comuni nelle zone montane per svolgere le funzioni sul
territorio. Queste nascono con compiti che a loro volta le Uti
avevano ereditato dalle "vecchie" Comunità montane; alla Regione
è toccato il compito di svolgere una sorta di ricognizione
interna, per capire quali siano le ulteriori funzioni da
conferire al territorio. In questi mesi - aggiunge Roberti - c'è
stata una prima grande ricognizione di tutte le funzioni svolte
dalla Regione e che possano essere delegate verso il territorio,
e la delibera di oggi le ha approvate, con le relative scadenze".
"Si tratta - conclude l'assessore - di un provvedimento
importante in vista del ragionamento complessivo sviluppato da
questa Giunta fin dall'inizio del mandato, che vede nella Regione
l'ente programmatorio sulle grandi strategie e le grandi linee
operative, e che legifera, mentre l'attività gestionale
dev'essere svolta vicino al cittadino, ovvero dove ogni
provvedimento legislativo o gestionale ha effetto nei confronti
della cittadinanza. In questo, è chiaro che il contenitore della
Comunità di montagna per raccogliere le funzioni di queste zone
della regione è quello più adatto per l'area".
Nell'ambito del ruolo attribuito dalla legge regionale numero 21
del 2019, le Comunità di montagna, in quanto soggetti ai quali è
demandata la promozione dello sviluppo dei territori montani,
dovranno inoltre assumere in futuro il ruolo di interlocutore
esclusivo della Regione, ai fini della concertazione delle
politiche per lo sviluppo del sistema integrato.
La Regione, con lo stesso provvedimento approvato oggi su
proposta dell'assessore Roberti, si è riservata di effettuare,
entro 180 giorni, una nuova valutazione sulla sussistenza di
ulteriori funzioni dell'Amministrazione da conferire alle
Comunità di montagna.
Le funzioni che saranno attribuite alle Comunità di montagna,
fino all'1 gennaio 2021 sono svolte dalle Unioni territoriali
intercomunali dell'area montana.
ARC/CM/al
Enti locali: Roberti, a Comunità di montagna funzioni su corsi d'acqua