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01.09.2021 13:58

Disabilità: dignità e autonomia con progetti inclusione lavorativa

Manzano, 1 set - Dare dignità e autonomia alle persone con disabilità intellettiva mettendole al centro di progetti come quello presentato oggi, capace di creare rete con il territorio e le associazioni e di generare un'inclusione sociale e lavorativa. E' uno dei concetti espressi dall'assessore regionale alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia durante la presentazione del "Progetto Diversamente DOC si evolve: dall'inclusione sociale all'inclusione lavorativa".

L'iniziativa è stata illustrata, oggi, nella cantina Colutta, a Manzano, dalla presidente dell'associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale Udine onlus (Anffas) Cristina Schiratti, con Federico Camporese de I Bambini delle fate, il titolare dell'azienda vinicola Giorgio Colutta e alla presenza dell'assessore regionale che ha espresso soddisfazione e gratitudine per un progetto iniziato dieci anni fa, che si evolve e che dà risposte alle fragilità. Nel suo messaggio, l'esponente della Regione ha sottolineato l'importanza di sostenere progetti che mettono al centro la persona con fragilità, che non sono fini a se stessi ma utili a migliorarne la qualità della vita.

Le difficoltà nel portare avanti questi percorsi sono spesso anche di natura normativa ma gli ostacoli si possono superare, secondo l'assessore regionale, quando si è capaci di cogliere il fine ultimo quello cioè di dare dignità e autonomia alle persone. Lavorando assieme con chi dimostra di avere le caratteristiche e le capacità per fare in modo che vi sia una reale inclusione sociale e lavorativa, il mondo cambia in meglio.

Il percorso per avviare queste esperienze, di cui quella presentata oggi è un esempio positivo, secondo il rappresentante della Giunta, si trova quando l'obiettivo non è il progetto in quanto tale ma le ricadute positive che è in grado di generare. L'esperienza ha confermato, infatti, che le persone con disabilità intellettiva riportano una qualità di vita superiore quando sono occupate nel mercato del lavoro ordinario piuttosto che in forme di occupazione protetta ma soprattutto l'inserimento lavorativo significa permettere alla persona con disabilità intellettiva di vivere un percorso consapevole di cittadinanza attiva e di partecipazione sociale.

Dopo dieci anni, quindi, il progetto "Diversamente DOC" si evolve dall'inclusione sociale a una vera e propria inclusione lavorativa delle persone coinvolte; come è stato spiegato, esso prevede l'inserimento di persone con disabilità intellettiva nel mondo del lavoro agricolo con l'obiettivo di svilupparne le capacità lavorative rispettandone i tempi e le specificità. Uno scopo importante tenendo conto, come ha riferito Cristina Schiratti, che il 75% delle persone con disabilità intellettiva è fuori dal mondo del lavoro.

Il coinvolgimento dei 15 ragazzi andrà dalla vendemmia all'imbottigliamento del vino passando per la cura dell'immagine del prodotto che poi andranno a presentare.

Lo scopo ultimo, con l'adesione di un gruppo di imprenditori, come ha spiegato Colutta, è quello di creare una cooperativa sociale per dare continuità all'inserimento lavorativo impiegando i ragazzi nelle varie attività che non saranno solo nell'ambito agricolo.

A manifestare l'importanza del lavoro è stata anche Francesca, una delle ragazze che ha già preso parte alla vendemmia negli scorsi anni, che ha raccontato la sua esperienza con puntualità e competenza.

Camporese ha invece valorizzato la valenza costruttiva dell'esperienza messa in capo che, fin dai primi passi, ha saputo offrire una prospettiva vera per un domani indipendente dei ragazzi coinvolti. ARC/LP/gg