San Giorgio di Nogaro (Ud), 6 dic - "La Regione non può
concedere la proroga sulle concessioni demaniali marine ma può
essere la voce che griderà forte a livello nazionale le istanze
di Assonautica. Non abbiamo l'autonomia per legiferare in questo
settore, ma il Friuli Venezia Giulia rivendicherà l'autonomia nei
confronti dello Stato sulla gestione del demanio".
Questo il concetto espresso dall'assessore al Patrimonio del
Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, intervenuto oggi a San
Giorgio di Nogaro (Udine) al convegno "2020 e Direttiva
Bolkestein: quale futuro per le concessioni del diporto nautico"
promosso dal Comitato esecutivo di Assonautica Udine.
"Abbiamo già fatto sentire la nostra posizione nelle commissioni
tecniche a cui ho partecipato a Roma e lo farò anche nella
prossima riunione della Commissione Stato-Regione che avrebbe già
dovuto discutere questo tema nella riunione della prossima
settimana, purtroppo rinviata a data da destinarsi per gli
attuali problemi del Governo" ha precisato Callari, ribadendo la
volontà del Friuli Venezia Giulia di rafforzare la propria
autonomia.
L'assessore ha inoltre annunciato l'intenzione di semplificare la
legislazione con l'emanazione di un testo unico delle concessioni
marittime, idriche e demaniali.
I problemi dibattuti nel corso del convegno sono connessi
all'applicazione delle normative che regolano le concessioni
demaniali. Il nodo è la messa a gara del servizio di gestione
delle marine al termine della concessione demaniale, alla luce
della esplicita esclusione del settore portuale dall'applicazione
della direttiva Bolkenstein. Da questa esclusione discende
l'inapplicabilità dell'obbligo di gara e, pertanto, si definisce
la posizione di Assonautica che sostiene la possibilità di
applicare anche alle concessioni marine la proroga di 15 anni
prevista nel 2018 per le concessioni balneari.
È questa la questione più urgente per le categorie di marina, dei
porti turistici e delle Associazioni nautiche sportive che
intendono ottenere la proroga quindicennale delle concessioni,
come fatto per la categoria dei balneari, in tempi rapidi, visto
che molte di queste concessioni scadranno proprio nel 2020.
"Vorremmo estendere la proroga alle marine e a tutte le realtà
affini che operano nel settore turistico - ha detto Callari -
poiché vogliamo dare certezza a chi vuole investire e a chi lo ha
già fatto". Come ha spiegato l'assessore, "malgrado nel 2010 la
direttiva Bolkenstein sia stata recepita non si è mai giunti a
una piena applicazione che sia al passo con i tempi. Tutte le
regioni sono impegnate a cercare di capire come superare questa
criticità dando certezza agli operatori".
Nel corso del dibattito sono stati affrontati anche temi legati
alla programmazione dei dragaggi nella laguna di Grado e Marano,
allo sviluppo turistico della Litoranea veneta e al potenziamento
delle infrastrutture a servizio della nautica da diporto, con i
contributi anche di Roberto Mattiussi, sindaco di San Giorgio di
Nogaro, Mario Ordiner, presidente di Assonautica Udine, Roberto
Perocchio, presidente Assomarinas, Stefano Zunarelli, ordinario
di Diritto dei trasporti nell'università di Bologna, e del
direttore regionale Patrimonio, Francesco Forte.
ARC/SSA/fc
L'assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, al convegno "2020 e Direttiva Bolkestein: quale futuro per le concessioni del diporto nautico" promosso dal Comitato esecutivo di Assonautica Udine - San Giorgio di Nogaro (Udine), 6 dicembre 2019.
Foto ARC Savi