Cal: sì a Piano anziani fragili e integrazione Programma sicurezza
Trieste, 27 set - Il Consiglio delle autonomie locali ha
espresso oggi parere favorevole unanime a due deliberazioni della
Giunta del Friuli Venezia Giulia, rispettivamente sul Piano
regionale di supporto alla popolazione anziana fragile 2021-2023
e sul Programma regionale di finanziamento in materia di
politiche di sicurezza integrata per l'anno 2021. Parere
favorevole unanime ha registrato anche la proposta di legge 134
che reca disposizioni regionali in materia di governo del
territorio e realizzazione di parchi e impianti fotovoltaici a
terra.
Per quanto riguarda il Piano di supporto alla popolazione
fragile, il vicegovernatore con delega alla Salute ha salutato
con favore gli approfondimenti prodotti in sede di Commissione
regionale e il raggiungimento di un punto di intesa su tutte le
parti del provvedimento.
L'assessore regionale alla Sicurezza, a sua volta, ha
ricapitolato le caratteristiche della delibera sulla sicurezza
integrata, già approvata in via preliminare, che stabilisce
ulteriori risorse alla luce della legge 5 del 2001 per un valore
di 1.105.000 euro a completamento del Programma di sicurezza 2021
da 2,7 milioni di euro già licenziato in via definitiva lo scorso
febbraio. I finanziamenti in questione riguardano le sedi di
Polizia locale e l'acquisto di strumentazioni. Ricordando che dal
2019 al 2020 in Friuli Venezia Giulia si è assistito a un calo
generalizzato dei reati, tranne le truffe informatiche e le
violenze sessuali, l'assessore ha evidenziato l'utilità
dell'Osservatorio previsto dalla legge 5 per poter disporre di un
monitoraggio più sofisticato, rispetto ai semplici dati
nazionali, sull'evoluzione della criminalità in Friuli Venezia
Giulia. Per quanto riguarda il prossimo anno, come ha spiegato
l'assessore, non vi sarà più la necessità di una doppia
deliberazione sul Programma di sicurezza perché la legge 5 sarà a
regime.
Infine, la proposta di legge 134, che origina dai banchi
dell'opposizione consiliare, si prefigge di individuare le aree
regionali non idonee agli impianti fotovoltaici a terra, di
approfondire la tecnologia dell'agrivoltaico, la quale implica
pannelli più piccoli e installabili dagli stessi agricoltori
anziché da società esterne, e, terzo e ultimo punto, di varare un
sistema di incentivi regionali che orienti la collocazione del
fotovoltaico a terra in aree industriali ed ex militari dismesse
anziché in aree agricole e naturali.
ARC/PPH/ma
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