Trieste, 15 set - Lo sviluppo di un progetto come "Il Dante di
Guarnerio", che valorizza il manoscritto tardo trecentesco
conservato alla Guarneriana tramandando una delle copie più
antiche al mondo dell'Inferno di Dante Alighieri, conferma il
valore culturale di un'eccellenza del Friuli Venezia Giulia come
lo Scriptorium Foroiuliense.
È questo, in sintesi, il messaggio lanciato dall'assessore
regionale alle Finanza in occasione della presentazione de "Il
Dante di Guarnerio" da parte della Scriptorium Foroiuliense,
avvenuta a Roma a Palazzo Montecitorio. L'iniziativa si articola
attraverso un progetto interdisciplinare di ampio respiro
scientifico che valorizza uno degli esemplari più antichi
dell'Inferno dantesco, arricchito da splendide miniature nonché
da due commenti, uno in latino, di Graziolo de'Bambaglioli,
considerato fra i più importanti glossatori del Poeta, e l'altro,
in volgare, composto fra il 1324 e il 1334, un inedito mai prima
trascritto né debitamente studiato.
L'assessore ha evidenziato come si tratti di un'iniziativa
d'importanza sovranazionale che lo Scriptorium, con il quale la
Regione ha un rapporto di proficua collaborazione, sta portando
avanti assieme all'amministrazione comunale di San Daniele del
Friuli, per far conoscere il grande patrimonio della biblioteca
Guarneriana, tra le più antiche di pubblica lettura d'Europa, la
quale è un vero gioiello di conoscenza e bellezza, incastonato in
una località che, oltre ai prodotti tipici come il rinomato
prosciutto, ha molto da offrire anche sotto il profilo culturale.
Un'azione che si incardina nel più ampio programma di iniziative
avviate o sostenute dall'Amministrazione regionale per tutelare e
promuovere la cultura e le tradizioni delle comunità del Friuli
Venezia Giulia.
Il Dante Guarneriano consente, inoltre, di far conoscere il poco
noto legame tra il Friuli e Dante, dimostrato dall'antico codice
friulano della Divina Commedia su bronzo presente nel Duomo di
Gemona del Friuli: nel 1423 la comunità di Gemona fece incidere
sulla campana per la chiesa maggiore di Santa Maria la prima
strofa del canto XXXIII del Paradiso.
Come illustrato dall'assessore si tratta dell'ennesima prova di
quante particolarità il Friuli Venezia Giulia abbia ancora da
raccontare al mondo attraverso piccoli e grandi gioielli d'arte e
di cultura. La Regione continuerà quindi a sostenere progetti e
iniziative che hanno un valore inestimabile, perché permettono di
far conoscere al mondo ciò che il nostro territorio custodisce e
valorizza e allo stesso tempo permette di riscoprire le sue
radici culturali, le tradizioni e la sua storia.
ARC/MA/gg