Salute:Riccardi, in case riposo presenza sanitaria diventi strutturale
"Per farlo serve anche collaborazione Stato"
Palmanova, 10 dic - "Un più che condivisibile intervento per
prevedere un presidio medico in tutte le case di riposo non può
non considerare quello che è il rapporto tra paziente e medico di
medicina generale che, come noto, non rientra in un campo di
esclusiva competenza della Regione. Ciò non toglie che, nella
specifica contingenza del Covid, l'Amministrazione ha provveduto
attraverso l'azione delle Unità speciali di continuità
assistenziale (Usca) a rafforzare l'assistenza medica all'interno
di queste strutture".
Lo ha detto oggi in sede di Consiglio regionale il
vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia,
Riccardo Riccardi, nel corso del punto all'ordine del giorno
dedicato alle repliche alle interrogazioni a risposta immediata.
Come ha spiegato lo stesso Riccardi, l'attuale organizzazione
delle strutture residenziali contempla la presa in carico clinica
degli ospiti da parte dei medici di medicina generale, ad
eccezione di alcune realtà organizzate per l'intensità delle cure
e caratterizzate da un'alta numerosità degli ospiti. In questo
caso infatti è prevista la presenza di medici (per alcune fasce
della giornata) oppure di medici dipendenti delle stesse
strutture. "Condivido - ha ribadito il vicegovernatore - che
questo non può più essere sufficiente".
"La Regione infatti - ha detto Riccardi - ha richiesto e richiede
un maggior presidio all'interno delle strutture residenziali per
anziani. Tale funzione viene garantita attraverso le Usca che
svolgono, tra gli altri compiti, il monitoraggio degli ospiti
positivi in alcune case di riposo".
"Come già manifestato nell'ambito della proposta di
riqualificazione del sistema residenziale per anziani - ha
spiegato il vicegovernatore - questa Amministrazione condivide la
presenza di un maggior presidio igienico-sanitario nelle case di
riposo attraverso l'introduzione in tutte le residenze di un
direttore sanitario, nonché l'obiettivo di garantire un maggior
governo clinico con un rafforzamento del ruolo dei medici di
medicina generale fino alla modifica dell'attuale scelta".
"In particolare per la seconda ipotesi - ha sottolineato Riccardi
- è noto come la competenza non sia della Regione, la quale si è
già fatta interprete della necessità in sede statale. Sarà
necessaria infatti - ha concluso - la revisione del rapporto del
servizio sanitario pubblico con la medicina generale".
ARC/GG/al
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi
Foto ARC Montenero
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