Udine, 16 mar - Dieta varia, completa e adeguata con alimenti
di qualità preferibilmente freschi ma anche attenzione alla
salute orale, alla sicurezza alimentare e nutrizionale e
all'ambiente in cui vengono somministrati i pasti.
Sono questi alcuni degli aspetti delle linee guida regionali
dedicate all'organizzazione del servizio di ristorazione delle
strutture semiresidenziali e residenziali per anziani in Friuli
Venezia Giulia emersi oggi, a Udine nell'auditorium della
Regione, in occasione della presentazione del documento.
Le linee guida illustrate oggi e presentate dai direttori della
struttura complessa alimenti e nutrizione dell'Azienda sanitaria
integrata di Trieste (Asuits), Tiziana Del Pio, e di Udine
(AsuiUd), Aldo Savoia, sono state elaborate dai servizi di Igiene
degli alimenti e nutrizione dei dipartimenti di prevenzione di
tutte le Aziende per l'assistenza sanitaria del Fvg, con la
collaborazione di esperti e tecnici delle stesse aziende e degli
enti locali.
"Il documento - ha precisato Del Pio - si coordina con gli
obiettivi prioritari delle politiche alimentari
dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Unione europea.
Entro questo quadro di principi vengono fornite indicazioni
concrete per assicurare il benessere, la tutela della salute e
del diritto al cibo sano, sicuro e sostenibile delle persone
anziane che vivono in case di riposo o altre strutture di
accoglienza".
Nel corso dell'evento sono state affrontate le strategie
interdisciplinari che concorrono alla qualificazione della
prestazione del servizio di ristorazione "per preparare un cibo
sano, sicuro e fisiologicamente protettivo" ha aggiunto Del Pio.
In quest'ottica, vengono fornite indicazioni per la definizione
dei menù con grammature degli alimenti, calcolo degli apporti
energetici di carboidrati e proteine, offrendo indicazioni utili
e pragmatiche su come debba svolgersi la giornata alimentare,
fino ad individuare un menu base tipo per la popolazione anziana.
Sono rilevanti, nel protocollo regionale, anche i programmi di
formazione nutrizionale per l'aggiornamento degli addetti
impegnati nella preparazione e somministrazione dei pasti che
devono conoscere i fabbisogni specifici dei soggetti anziani e i
rischi di eventuali carenze o eccessi nutrizionali, devono saper
soddisfare i bisogni dell'anziano in presenza di alcune patologie
richiedenti approcci dietetici specifici, saper stimare
l'effettiva assunzione di cibo da parte dell'anziano e l'entità
degli scarti oltre che saper valutare l'eventuale instaurarsi di
uno stato di rischio nutrizionale o di malnutrizione.
Apprezzate, in particolare dal presidente di Federsanità Anci
Fvg, Giuseppe Napoli, le indicazioni del documento sui requisiti
di salubrità e sostenibilità degli alimenti nonché la possibilità
di valorizzare i prodotti locali e la flessibilità dell'approccio
metodologico utilizzato nella stesura del protocollo per una
facile applicazione nelle diverse tipologie di strutture
assistenziali del territorio.
Proprio su quest'ultimo tema è stata dedicata la parte conclusiva
del convegno che ha affrontato la declinazione delle linee guida
nelle aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) con le
esperienze dei direttori generali di tre strutture dislocate sul
territorio: Itis di Trieste con Fabio Bonetta, Casa per anziani
di Cividale con Denis Caporale, Umberto I di Pordenone con Grazia
Bragato.
ARC/LP/fc