Udine, 21 feb - La Regione sostiene il merito e il valore, oggi
rappresentati plasticamente dallo spettacolo "Cercivento" che
sarà messo in scena dal Teatro dell'Elfo a Milano e debutterà il
25 febbraio in prima nazionale al Teatro Nuovo Giovanni da Udine
con cui si riaccendono i riflettori su una tragica vicenda della
Grande Guerra.
E' il concetto espresso dall'assessore regionale alla Cultura in
occasione della conferenza stampa di presentazione, al Teatro
Nuovo Giovanni da Udine, della nuova edizione di Cercivento atto
unico creato nel 2003 da Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino a
partire dal testo di Carlo Tolazzi con cui viene riportato in
scena un drammatico episodio della Prima Guerra mondiale e
relativo alla vicenda degli alpini fucilati a Cercivento.
Un episodio che, come è stato illustrato in conferenza stampa,
oggi reclama ancora giustizia e un disegno di legge, in attesa di
esame a Palazzo Madama ripreso dalla commissione Difesa,
potrebbe restituire l'onore, la dignità e la memoria ai soldati
fucilati senza le garanzie del giusto processo, con sentenze
emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari e
promuove ogni iniziativa volta al recupero della memoria di tali
caduti.
L'adesione convinta al progetto dell'artista friulano da parte
del teatro dell'Elfo con il sostegno della Regione Fvg e del
Comune carnico rappresenta un motivo di orgoglio per l'assessore
che ha rimarcato la visione dell'amministrazione regionale
incardinata nei concetti di meritocrazia e di sostegno alle
iniziative di valore lasciando alle spalle il metodo dei
contributi a pioggia.
L'esponente della Giunta ha sottolineato di essere fiera di come
i progetti di qualità occupino i primi posti nei bandi regionali
e si assicurino il sostegno dell'istituzione.
L'amministrazione regionale per voce dell'assessore alla Cultura
ha rimarcato, quindi, come grazie al teatro che è la
rappresentazione della vita e a questo spettacolo, si possano
riaccendere i riflettori su una tragica vicenda.
Massimo Somaglino analogamente ha rimarcato l'intenzione di
raccontare la storia attraverso il testo di Tolazzi, documentato
e puntuale nel ricostruire la vicenda, per consegnarla alle
nuove generazioni e costruire un futuro migliore di quello che
abbiamo lasciato alle spalle.
L'allestimento del 2020 rispetta l'impostazione della prima
versione, riproponendo la disposizione spaziale a pianta
centrale, che assicura agli spettatori una fruizione coinvolgente
e una reale condivisione. Il regista ha scelto invece di
rinnovare il cast, affidando a due giovani talenti, Alessandro
Maione e Filippo Quezel, il ruolo dei protagonisti. Sono due
soldati della truppa, alpini della Grande guerra, un carnico e un
veneto, rinchiusi nella sagrestia di una chiesa tristemente
riconvertita in prigione, incriminati sotto la disonorevole
accusa di insubordinazione agli ordini e di sottintesa combutta
con il nemico al di là della trincea, sospesi nell'attesa del
proprio destino che di lì ad un'ora sarà di morte.
ARC/LP/ep