Cultura: dipinto Tiziano a Spilimbergo è sinonimo ritorno alla vita
Spilimbergo, 29 set - Un ritorno in Città e in Friuli Venezia
Giulia che, parallelamente, rappresenta anche una ripresa della
quotidianità dopo il periodo del lockdown.
Così l'assessore regionale alla Cultura ha definito la mostra
"Tiziano tra Venezia e Spilimbergo" presentata oggi nella sala
degli stucchi di Palazzo Tadea a Spilimbergo. L'esposizione è
incentrata sul ritorno nella cittadina mosaicista dopo 500 anni
del mercante Zuan Paolo da Ponte, attraverso il suo ritratto
realizzato nel 1534 dal grande maestro cadorino.
Nel suo intervento l'esponete dell'Esecutivo ha voluto porre in
risalto il parallelismo che si è venuto a creare tra il rientro a
Spilimbergo di da Ponte e la ripresa della vita e della cultura
dopo uno stop dovuto alla pandemia. L'importanza di
manifestazioni culturali e della società ad essa collegati - è
stato ribadito - viene compresa solo quando questo pezzo
importante della vita viene tolto a seguito di eventi come quelli
che lentamente ci si sta lasciando alle spalle.
L'aspetto riguardante la digitalizzazione - ha ancora ricordato
l'assessore regionale - è stato importante perché da un lato ha
permesso di non far venire meno il contatto con il pubblico nel
mezzo della pandemia ma anche di consentire a molte persone il
superamento del digital divide esistente fino a qualche anno fa.
Infine la Regione ha evidenziato come il Rinascimento, periodo a
cui afferisce il dipinto in mostra, sia anche sinonimo di
ripartenza, con l'obiettivo di raggiungere nuove e migliori
prospettive non solo in ambito sociale ma anche culturale ed
economico del Friuli Venezia Giulia.
Il dipinto di Tiziano è al centro della rassegna, in dialogo con
opere uniche provenienti da importanti collezioni private che
affiancano e arricchiscono il percorso espositivo. La mostra
espone il Ritratto di Zuan Paolo da Ponte, dipinto ritrovato dopo
alterne vicende negli Stati Uniti d'America, tornato in Italia
nel 1998 grazie agli attuali proprietari, gli antiquari Scarpa.
Durante le operazioni di restauro è riemersa un'iscrizione che ha
consentito di riconoscere nel personaggio raffigurato il mercante
Zuan Paolo da Ponte, vissuto tra Venezia e Spilimbergo nel
Cinquecento.
Questo fortunato ritrovamento ha riacceso l'interesse verso una
figura poco nota, ma capace, attraverso i suoi Memoriali
(anch'essi in mostra), di riportare tra le immagini, gli odori e
i colori un'affascinante veduta della Venezia rinascimentale. Nel
1538 Zuan Paolo si trasferì a Spilimbergo per seguire la figlia
Giulia, madre di Irene, giovane amante della musica e delle arti.
A Palazzo Tadea, per l'occasione, saranno pure esposte le copie
dei Ritratti di Emilia e Irene di Spilimbergo, i cui originali
sono conservati alla National Gallery of Art di Washington.
ARC/AL/pph
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