Trasporto scuola: Regione pronta a fare causa a fornitore inadempiente
Udine, 16 set - L'Amministrazione regionale sta dalla parte
delle famiglie e supporta i Comuni nella vicenda con la società
Tundo che ha generato gravi disservizi nel trasporto pubblico
scolastico. L'esecutivo sta lavorando con gli Enti locali per
individuare le modalità per poter comunque garantire il servizio
e ridurre i disagi.
Ad esprime la posizione della Regione è l'assessore al Demanio
del Friuli Venezia Giulia che informa come l'amministrazione, una
volta chiarito il quadro complessivo, intende avviare una causa
nei confronti della Tundo Spa a ristoro dei danni patiti dal
sistema locale per le gravi inadempienze del fornitore, aggravate
dalla palese incapacità dimostrata nel saper onorare gli impegni
presi, nonché risolvere l'accordo quadro.
I diversi disservizi nel trasporto pubblico scolastico da parte
del fornitore, più volte segnalati attraverso incontri, mediante
solleciti e diffide, sono certamente il frutto di una condotta
propria della stessa società ma sono anche, secondo l'assessore
del Fvg, conseguenza di un dettato normativo regionale, adottato
dalla precedente legislatura, che l'attuale esecutivo ha già
profondamento modificato proprio per evitare tali potenziali
disservizi e che quindi non troverà replica nei futuri
affidamenti.
L'assessore ha rassicurato in merito all'avvio di ogni azione per
evitare l'incresciosa situazione che si è presentata nel 2020: se
allora poteva trovare giustificazioni vista l'emergenza
pandemica, oggi invece non può essere in alcun modo accettata o
subita. L'esponente dell'esecutivo ha poi evidenziato la
vicinanza della Regione ai Comuni ai quali sono stati forniti
degli indirizzi operativi affinché possano provvedere alla
risoluzione del contratto e a supplire al mancato servizio
mediante affidamenti di urgenza.
L'assessore ha dato conto anche dell'archiviazione della denuncia
resa dalla Centrale unica di committenza all'Anac circa i danni
cagionati da Tundo Spa nello scorso anno, rilevando come la
scelta di non aver sciolto i contratti durante la pandemia è
stata corretta; diversamente ci sarebbe stato un disservizio e si
sarebbe messo in difficoltà il sistema dei Comuni con un
contenzioso che sarebbe stato perdente.
Infine la Regione ha informato sul ruolo di raccordo e di
contatto della Cuc con le altre Centrali di committenza italiane
per verificare situazioni e orientamenti; ciò avviene in
particolare con la Regione Marche, la quale sta ancora valutando
come risolvere la situazione e le possibilità per poter
rescindere il contratto e che si trova in una situazione analoga
a quella del Friuli Venezia Giulia.
ARC/LP/al
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