Inaugurato a Pradamano l'edificio "Casa Nostra" che ospiterà
persone svantaggiate
Pradamano, 13 apr - Un risultato importantissimo, frutto del
lavoro di una comunità che ha saputo cogliere la necessità di
dare alle persone con disabilità una nuova occasione di vita, in
un contesto sociale profondamente mutato rispetto ai decenni
trascorsi. Dal Friuli Venezia Giulia è partita una battaglia
culturale, in anticipo rispetto alla legislazione nazionale, nel
riconoscere un bisogno di assistenza che va oltre le cure e
include una serie di servizi fondamentali indispensabili per
migliorare le condizioni di vita di ognuno. Se questo è stato
possibile lo si deve all'unitarietà di intenti dimostrata negli
anni dai movimenti popolari e dal sistema istituzionale.
Sono alcuni dei concetti espressi dall'assessore regionale alla
Salute e disabilità all'inaugurazione di "Casa nostra", la
struttura gestita dalla Comunità Melograno a Lovaria di Pradamano
e nella quale saranno ospitate persone con disabilità e
svantaggiate, in un contesto protetto e inclusivo. L'edificio è
stato ristrutturato nell'ambito del progetto "Abitare possibile"
promosso dalla Regione.
L'assessore ha citato la legge regionale 16 sulla disabilità per
mettere in luce una vocazione di lunga data da parte del Friuli
Venezia Giulia su questa tematica. Una norma che nasce
dall'esperienza di un'altra legge regionale, la n. 41 del 1996,
approvata quando il Sistema sanitario nazionale ancora non
riconosceva la condizione di disabilità e la conseguente
necessità di rispondere ai livelli essenziali di assistenza.
Secondo il rappresentante dell'Esecutivo regionale, dietro alla
legge 16 c'è un principio per cui le risposte ai bisogni di
salute vanno integrate con azioni assistenziali inclusive. Questo
perché il progressivo invecchiamento della popolazione porta con
sé un aumento delle situazioni di cronicità, che diventano sempre
più centrali nella domanda di servizi sanitari da parte dei
cittadini. Diventa fondamentale, in questo senso, quel processo
di trasformazione culturale che trasforma le aziende sanitarie in
sociosanitarie, supportate da un movimento popolare fondato sulla
sussidiarietà.
L'intervento di ristrutturazione di "Casa nostra" ha portato alla
realizzazione di sei appartamenti bicamere, con un'area esterna
di oltre 3.000 metri quadri, che offriranno la possibilità di
residenza di tipo autonomo con un'ampia area comune destinata ad
attività partecipative, condividendo spazi comuni, valori, tempo
e servizi e ottenendo in questo modo benefici sociali, risparmi
economici e di sostenibilità ambientale.
Il progetto è stato avviato nel 2020 con l'acquisto (grazie al
riconoscimento di progetto innovativo parte della Regione)
dell'edificio oggi inaugurato, una casa rurale attigua alla Casa
famiglia dove la Comunità Melograno era già operativa. La
realizzazione è stata resa possibile grazie ai contributi
regionali dedicati e alle significative donazioni, dalle più
grandi ricevute da enti vari, alle più piccole grazie alla
generosità di privati.
ARC/PAU/gg