Fine vita: Riccardi, legiferare su tema non è compito del Consiglio
Trieste, 9 apr - "Osservo con preoccupazione un dibattito che
si sviluppa dando per scontato che questa Aula possa arrogarsi il
diritto di legiferare su una materia come il fine vita: ciò
comporterebbe che, su un tema di tale complessità, potrebbero
esserci una ventina approcci diversi, tante sono le regioni
italiane".
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi al seguito del dibattito in III Commissione consiliare
sulla proposta di legge di iniziativa popolare "Procedure e tempi
per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente
assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte
costituzionale n. 242/2029" che non è stata approvata.
Elaborata e promossa dall'Associazione Luca Coscioni, presentata
nel 2023 e dichiarata ammissibile dalla Commissione di garanzia
per i procedimenti referendari, la proposta si pone l'obiettivo
di definire il rispetto e la diretta applicazione a ruoli,
procedure e tempi del Servizio sanitario regionale di verifica
delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte
medicalmente assistita.
"Penso ci siano sedi in cui questi temi non devono essere
affrontati ma ritengo profondamente giusto invece che queste sedi
stimolino coloro che hanno la responsabilità di prendere delle
decisioni che in questo momento non sono state prese" ha aggiunto
Riccardi.
Riferendosi agli interventi di alcuni consiglieri, Riccardi ha
considerato irricevibile "la semplificazione per cui chi affronta
questo tema dà una risposta civile e quindi di conseguenza, per
proprietà transitiva, chi non lo fa è incivile. Accusare chi non
è disposto ad approvare questa norma di ignavia è veramente
inopportuno".
ARC/EP/al
L'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi
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