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02.03.2023 09:12

Salute: fondamentale l'alleanza tra Istituzione e cooperazione sociale

Udine, 2 mar - Per un welfare generativo, la co-progettazione e la collaborazione tra le istituzioni e le realtà della cooperazione sociale, delle imprese sociali e afferenti il Terzo settore, sono fondamentali: il loro sviluppo - su quella che ormai è una base storica di grande e proficua collaborazione -, è imprescindibile, a fronte di un momento storico di profonda mutazione e delle necessità che comporta la permacrisi che la nostra società vive a tutto tondo, in particolare nel settore salute.

Questi i concetti espressi dal vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia che, ieri pomeriggio, è intervenuto a Udine al convegno "La tastiera degli strumenti e le novità per l'affidamento dei servizi di welfare: il dialogo tra la pubblica amministrazione e la cooperazione sociale" organizzato da Confcooperative Federsolidarietà Friuli Venezia Giulia - Alpe Adria - Pordenone, cui hanno preso parte numerosi referenti del mondo della cooperazione sociale, esperti nazionali e il sindaco di Udine.

L'esponente dell'Esecutivo ha sottolineato come siano fondamentali, per garantire il diritto costituzionalmente sancito alla salute a tutta la popolazione - oggi e nel medio e lungo periodo -, un costante dialogo che abbia sempre le connotazioni dell'utilità positiva, la sussidiarietà e la corresponsabilizzazione delle parti.

Il confronto costruttivo e proattivo tra l'Istituzione e le realtà territoriali del Terzo settore e della cooperazione sociale - questo il concetto espresso dal vicegovernatore - hanno permesso già in passato, in Friuli Venezia Giulia, di varare una legge regionale pionieristica, la 41 del '96, nata dal territorio per il territorio, frutto di ingegno, di esperienza e di un talento maturati al di fuori dell'Istituzione, in particolare a tutela delle fasce più fragili della popolazione. L'eredità dei suoi innovativi contenuti è stata raccolta, modernizzata e attualizzata dalla recente norma approvata in Consiglio regionale sulla Disabilità.

L'esponente della Giunta ha sottolineato come l'Istituzione debba fare il proprio dovere, certificando e garantendo oggi i modelli delle esperienze di successo che si sono sviluppate all'esterno dell'alveo pubblico - rispondendo di fatto con puntualità e appropriatezza alle domande di salute provenienti dalla comunità, ancor prima che il settore venisse normato a livello nazionale - senza burocratizzarle, in un necessario e quanto mai urgente processo di desanitarizzazione. Questo per permettere di rispondere ad acuzie e all'emergenza-urgenza in modo efficace e, al contempo, di affrontare il grande tema della cronicità con armi nuove e senza paura di fare scelte diverse, di proporzioni profonde, ormai inderogabili, consci che daranno i loro frutti nel medio e lungo periodo. ARC/PT/pph