Economia: ok preliminare della Giunta al ddl SviluppoImpresa
Nella seduta di lunedì 20/1, il Cal si esprimerà sull'articolato
Udine, 17 gen - La Giunta del Friuli Venezia Giulia ha
approvato, oggi, in via preliminare, su proposta dell'assessore
regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini,
il ddl 'SviluppoImpresa' ovvero la legge regionale di riforma del
comparto. Il disegno di legge sarà esaminato dal Consiglio delle
autonomie locali nella seduta di lunedì per poi passare in
commissione e approdare successivamente in aula.
"La maggior parte dei contenuti - ha dichiarato Bini - è il
frutto del costante confronto con i diversi portatori di
interesse: dalle associazioni di categoria e sindacali, ai
consorzi di sviluppo economico locale fino ai cluster e ai
diversi imprenditori e punta a supportare una nuova idea di
sviluppo non solo nell'ottica della difesa dell'esistente ma
anche in quella dell'accompagnamento del sistema manifatturiero
regionale verso quella che appare come una sfida decisiva ovvero
la rivoluzione digitale. I pilastri del disegno di legge che
rinnova gli strumenti di accesso al credito e potenzia il ruolo
dei consorzi di sviluppo economico locale - ha proseguito Bini -
riguardano l'economia circolare e l'efficientamento energetico,
il supporto e lo stimolo alle micro e Pmi, l'innovazione e
digitalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia, la
riqualificazione/rigenerazione del patrimonio edilizio produttivo
inattivo e commerciale dei centri urbani e il miglioramento della
qualità dell'accoglienza turistica. Con questo articolato si è
voluto dare ristoro a tutti i settori economici del Friuli
Venezia Giulia".
Diverse le novità introdotte, fra queste vi è l'istituzione di un
tavolo permanente che permetterà alla Regione di monitorare,
prevenire e gestire le possibili crisi aziendali.
Il disegno di legge riorganizza, inoltre, l'intero sistema delle
agevolazioni per l'accesso al credito, cercando di sostenere in
modo significativo il microcredito (fino 25mila euro) e i crediti
di piccolo importo (fino 70mila euro).
In un'ottica di semplificazione i fondi sono stati ridotti da 7 a
5: Frie, Fondo per lo sviluppo, Fondo rotazione crediti, Fondo
garanzia imprese e nuove attività e Fondo salvataggio e
ristrutturazione imprese in crisi.
"Un'altra novità - ha aggiunto Bini - è rappresentata dalla
possibilità di integrare le tradizionali misure di credito con
l'attribuzione di contributi integrativi al fine di abbattere
ulteriormente gli oneri finanziari sui mutui, inoltre, il Fondo
per lo sviluppo finanzierà anche operazioni di microcredito e
operazioni di leasing finanziario".
Sarà, poi, completamente rinnovato il fondo dedicato alla
concessione di garanzie, al fine di facilitare ulteriormente
l'accesso al credito delle imprese.
Novità assoluta è il fondo regionale per il salvataggio e la
ristrutturazione delle imprese in crisi "con il quali si
concederanno prestiti e garanzie ai fini del salvataggio e della
ristrutturazione delle imprese in crisi" ha chiarito Bini.
Una parte del ddl è rivolta agli interventi del settore della
produzione industriale, della digitalizzazione, della promozione
delle imprese giovanili e start up, e all'internazionalizzazione
delle imprese. Per quest'ultimo punto vengono ampliate la gamma
delle iniziative finanziabili: si prevedono tre nuove iniziative
di cui la più rilevante è quella che contempla l'inserimento,
nelle proprie aziende, di giovani che hanno conseguito alta
formazione. "Con questa misura si punta a trattenere e riportare
i giovani nella nostra regione", ha specificato Bini.
L'articolato prevede, in via sperimentale, un sostegno alle Pmi
del Friuli Venezia Giulia favorendo le politiche di welfare
aziendale, all'interno delle proprie aziende.
"In considerazione del fatto che le stesse, da sole, hanno
difficoltà a gestire e organizzare tali politiche - ha aggiunto
Bini -, la Regione istituisce una piattaforma digitale per reti
di welfare aziendale, all'interno della quale potranno accedervi
le imprese iscritte".
Per quanto riguarda i Consorzi di sviluppo economico locale, gli
articoli 23 e seguenti, introducono delle novità nel segno
dell'efficientamento, della semplificazione e dello snellimento.
È rafforzato il loro ruolo di soggetti attuatori della politica
industriale regionale.
"Si inseriscono forme di collaborazione tra i consorzi al fine di
sviluppare sinergie a livello di sistema - ha informato
l'assessore regionale - ed è previsto un riordino 2.0. per
consentire ulteriori fusioni tra gli stessi".
Il ddl apporta anche alcune modifiche alla disciplina dei cluster
e introduce il cluster relativo al settore turismo.
Nel testo vi sono anche le misure per il rafforzamento
dell'innovazione e della competitività sostenibile del sistema
produttivo regionale e delle sue filiere.
La norma mira a promuovere nell'ambito delle attività produttive
regionali l'adozione di modalità di intervento finalizzate a due
obiettivi: l'economia circolare e l'efficientamento energetico.
Una parte dell'articolato è poi dedicato agli interventi di
riqualificazione del settore turistico. L'articolo 49 rivede la
disciplina dell'albergo diffuso. La proposta normativa prevede di
caratterizzare maggiormente ciascuna "tipologia" di albergo
diffuso per meglio trasmettere al turista le caratteristiche e le
peculiarità di territori. Sulla base delle tradizioni, dei
prodotti enogastronomici da valorizzare, delle risorse storiche e
culturali delle diverse aree, si rende necessario elaborare e
proporre sul mercato prodotti turistici differenziati.
"Quanto al tema della riqualificazione e rigenerazione
commerciale dei centri urbani - ha chiarito Bini - il ddl
fornisce degli stimoli per favorirne il rinnovo e la
rigenerazione delle attività commerciali nei centri storici e
nelle aree di centro città a rischio di indebolimento
socio-economico. Si esprimono misure di vantaggio fiscale
riconosciute tramite Comuni (Imu), nonché misure semplificatorie
degli adempimenti amministrativi a carico degli operatori
economici operanti nel settore del commercio".
Nel dettaglio, l'articolo 54 prevede un intervento che fa leva
sulle riduzioni tributarie che gli enti locali possono
introdurre, nelle rispettive discipline in materia di tributi
locali, rivolte alle attività economiche che si insediano e alle
proprietà di immobili ubicati nelle zone urbanistiche di "centro
storico" come individuate dagli enti stessi.
Sempre sul fronte della valorizzazione e rigenerazione dei centri
cittadini, il ddl introduce i Distretti del commercio, istituto
nuovo per l'ordinamento regionale che dovrà servire a focalizzare
su precise porzioni di territorio urbano gli interventi per
sostenere la rigenerazione di centri storici ed aree di
centro-città nonché supportare le microimprese, piccole e medie
imprese con percorsi di innovazione e riconversione digitale
delle attività commerciali.
ARC/LP/pph
Economia: ok preliminare della Giunta al ddl SviluppoImpresa