Mostre: Serracchiani, Aquileia accoglie preziosi tesori Serbia romana
Occasione per rinsaldare comuni radici con i Balcani
Roma, 8 marzo - "'Tesori e imperatori della Serbia romana' fa
parte di un ambizioso progetto per rendere arte e luoghi di
cultura ponti per rafforzare i legami della nostra politica
estera: mi auguro che la profondità delle comuni radici storiche
e culturali che questa esposizione mette in luce possano
rinsaldare ulteriormente i rapporti tra la Serbia e l'Italia, e
in particolare con la Regione Friuli Venezia Giulia, sulla scia
della collaborazione di recente rinvigorita e degli ottimi
rapporti che intercorrono con la numerosa e radicata comunità
serbo-ortodossa di Trieste".
Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani
ha sottolineato l'importanza della mostra "Tesori e imperatori.
Lo splendore della Serbia romana" che sarà inaugurata sabato 10
marzo a Palazzo Meizlik di Aquileia e che offrirà fino al 3
giugno ai visitatori un'occasione pressoché unica per ammirare
capolavori prestati dal Museo nazionale di Belgrado prima della
sua imminente riapertura dopo diciotto anni di restauri.
L'esposizione, organizzata dalla Fondazione Aquileia con il Museo
di Belgrado e la Soprintendenza archeologica belle arti e
paesaggio del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il
Polo museale del Fvg, il Comune di Aquileia e l'Associazione
nazionale per Aquileia, è stata presentata oggi a Roma nella sede
del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
(Mibact).
I sessantadue reperti della mostra provengono oltre che dalla
capitale, l'antica Singidunum, anche dal Museo nazionale di
Zajecar e di Nis e dai musei di Pozarevac, Novi Sad, Sremska
Mitrovica e Negotin; un calco del 1861 della Colonna Traiana è
stato invece prestato dal Museo della civiltà romana.
I capolavori permetteranno di approfondire oltre seicento anni di
impero romano, dalla sua espansione a Oriente, all'età d'oro
tardo antica, fino al suo crepuscolo in un'area che ha dato alla
storia tra i 16 e i 18 imperatori.
L'intento è - in continuità con le mostre del ciclo "Archeologia
ferita" - quello di perseguire una rinnovata apertura verso
contesti, come quello dell'attuale Serbia, che nell'antichità
erano strettamente collegati e che ancora oggi riconoscono in
Aquileia uno dei centri di irradiazione di comuni istanze.
Grazie alla sua posizione e al suo sviluppo, nel tardo impero
soprattutto, Aquileia fu un faro culturale importante, attraverso
il quale gli influssi dell'Italia settentrionale si propagarono
nei Balcani attraverso il bacino della Sava.
"E' quasi 'naturale' - ha osservato Serracchiani - che la mostra
venga accolta a Aquileia. Riconquistando centralità culturale,
oggi il Friuli Venezia Giulia può vantare una accresciuta
attrattività turistica, alla quale hanno contribuito anche eventi
come questo".
Il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi,
già ambasciatore d'Italia a Belgrado negli anni 2003-2004, ha
ribadito che la mostra vuole sottolineare "l'importanza di un
passato comune e di una memoria condivisa" e apre in un momento
particolare, a tre settimane della firma del rinnovo decennale
dell'accordo tra Mibact e Regione Fvg con cui viene affidata alla
Fondazione la gestione dei due musei nazionali. "Vorremmo - ha
auspicato il presidente - che Aquileia sia nota non solo come
custode di un grande patrimonio archeologico, ma anche come
esempio di buona gestione".
A sottolineare come la mostra sia occasione per rilanciare la
valorizzazione del patrimonio romano tutelato dalla Serbia e lo
sviluppo del turismo culturale è stato Goran Aleksic,
ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia. "La mostra -
ha detto - conferma un comune passato romano, potrà risvegliare
interesse per le ricchezze culturali e artistiche della Serbia e
rafforzare i già solidi legami che hanno i nostri due Paesi".
Tra i tesori protagonisti del percorso museale - e su cui si è
soffermato il critico d'arte e storico Claudio Strinati -
spiccano capolavori come l'elmo dorato e tempestato di gemme in
pasta vitrea ritrovato a Berkasovo, il tesoro in argento di
Tekija, le maschere da parata, il ritratto del padre di Traiano,
la testa di bronzo di Costantino, quella in porfido rosso
dell'imperatore Galerio proveniente dalla grandiosa villa di
Felix Romuliana, l'odierna Gamzigrad, e un incantevole cammeo in
sardonica con l'imperatore Costantino a cavallo.
Sono tutti reperti che mettono in luce una potenza militare,
quella dell'esercito romano, che coltivava uno splendore
cerimoniale e che lasciò, come ha evidenziato nel catalogo edito
da Gangemi la direttrice del Museo di Belgrado Bojana
Boric-Breskovic "un marchio indelebile sul territorio
dell'attuale Serbia".
ARC/EP/ppd
Mostre: Serracchiani, Aquileia accoglie preziosi tesori Serbia romana
Presenti Goran Aleksic, ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, Antonio Zanardi Landi,
presidente della Fondazione Aquileia e Claudio Strinati, critico d'arte e storico, la Presidente della Regione Debora Serracchiani ha presentato nella sede del ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo
la mostra "Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana" che sarà inaugurata il 10 marzo a
Palazzo Meizlik di Aquileia - Roma 08/03/2018
foto Giuseppe Bramucci
Presenti Goran Aleksic, ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, Antonio Zanardi Landi,
presidente della Fondazione Aquileia e Claudio Strinati, critico d'arte e storico, la Presidente della Regione Debora Serracchiani ha presentato nella sede del ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo
la mostra "Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana" che sarà inaugurata il 10 marzo a
Palazzo Meizlik di Aquileia - Roma 08/03/2018
Foto Giuseppe Bramucci