Pordenone, 13 apr - L'attività della Croce rossa italiana
rientra tra quei temi e quelle situazioni sulle quali la politica
non può dividersi perché merita il rispetto di tutti. Negli
ultimi anni si è vista la riprova, se ce ne fosse stato bisogno,
di quanto l'attività della Cri regionale, ma in genere
dell'intero mondo del volontariato, sia stata fondamentale per il
territorio. Sia durante il Covid che durante l'emergenza legata
all'accoglienza e al passaggio dopo l'invasione dell'Ucraina di
milioni di profughi dai confini del Friuli Venezia Giulia, la
comunità regionale ha reagito bene e ce l'ha fatta soprattutto
grazie al contributo dei tanti volontari che hanno partecipato
alla gestione delle due grandi emergenze.
E' quanto, in sintesi, ha voluto esprimere l'assessore regionale
alle Autonomie locali e alla sicurezza oggi a Trieste
partecipando all'inaugurazione della sede rinnovata del Comitato
regionale della Corce Rossa del Fvg. Una cerimonia che ha visto
la presenza, tra le molte autorità, anche del presidente
nazionale della Croce rossa italiana, Rosario Maria Gianluca
Valastro. La Cri del Friuli Venezia Giulia conta oltre tremila
volontari e uno su tre è under 30.
Si sono dovute affrontare situazioni, ha evidenziato l'assessore
nel suo messaggio di saluto e ringraziamento, rispetto alle quali
nessuno, fino al giorno prima, era preparato. Ma il sistema
regionale ha retto e ne è uscito bene. Il Friuli Venezia Giulia è
tra le regioni che meglio hanno reagito e affrontato la pandemia.
Così come ha retto al passaggio, all'assistenza e all'accoglienza
dei tantissimi profughi ucraini. Se la comunità regionale ce l'ha
fatta è stato per la capacità delle istituzioni pubbliche di
gestire anche le situazioni di grande emergenza. Ma è altrettanto
vero che senza il supporto e il contributo del volontariato - che
nel silenzio ci mette cuore, passione ma anche tanta
professionalità - sarebbe stato forse impossibile vincere quelle
complicate sfide.
Nell'intervento dell'assessore è stato evidenziato come senza la
Protezione civile, senza la Croce Rossa e senza le centinaia di
altre associazioni di volontariato che si sono messe con spirito
di solidarietà e abnegazione a servizio delle comunità, sarebbe
stato impossibile affrontare le emergenze degli ultimi anni.
Inoltre, secondo quanto espresso dall'esponente della Giunta
regionale, queste situazioni ci hanno lasciato anche un
importante lezione: non bisogna dare per scontati i 160 anni di
storia e di impegno della Cri. E' necessario che le istituzioni
operino sempre per dare il supporto necessario affinché sistema
pubblico, privati e volontariato possano continuare a collaborare
e agire in sinergia e con sempre maggiore coinvolgimento per
affrontare le possibili emergenze.
ARC/LIS/gg
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