Zilli, mostra riconosce sviluppo comunità gemonese
Gemona del Friuli, 29 mag - Merito, curiosità e coraggio. Sono
queste le caratteristiche che l'assessore regionale alla Cultura
Tiziana Gibelli ha attribuito alla mostra "Serenissima porta
d'Oriente. Dal Friuli alla Cina sulle orme di Basilio Brollo da
Gemona" presentata oggi a palazzo Boton e inaugurata nelle sale
rinnovate del castello gemonese, che la ospiteranno fino al 24
ottobre.
"Il successo che questa mostra avrà è insito nel merito del
grande lavoro svolto da chi l'ha voluta e organizzata. La Regione
ha sostenuto questo progetto per merito intrinseco, come fa
sempre per i progetti culturali, e dunque onore al merito di
tutta l'Amministrazione comunale di Gemona, sindaco e assessore
alla Cultura in primis, e alla squadra di studiosi", ha detto
Gibelli aggiungendo che "il pregio di questa esposizione sta
nella capacità di sollecitare la curiosità sulla figura di
Basilio Brollo e di rendere accessibile al pubblico, attraverso
un curatissimo allestimento, le grandi scoperte che i ricercatori
hanno condotto e che ne restituiscono la grandezza umana e lo
spessore culturale".
Gibelli ha inoltre sottolineato il coraggio che Brollo dimostrò
nel condurre la sua opera, quando nel 1680 il padre francescano,
missionario in Cina, scrisse uno dei primi dizionari sino-latini
della storia moderna spinto dall'esigenza di abbattere gli
ostacoli linguistici e culturali nel cammino del proselitismo ad
Oriente del messaggio cristiano.
"Un esempio dello sviluppo culturale e della crescita che la
comunità gemonese sta dimostrando in questi anni" è stato invece
il messaggio portato dall'assessore regionale alle Finanze, la
gemonese Barbara Zilli, che ha evidenziato "quanto sia stata
fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato nella
realizzazione di questo speciale evento".
Il profilo di padre Brollo è stato tracciato da Giuseppe Marini,
uno dei tre curatori scientifici assieme a Giuseppe Trebbi e
Miriam Davide, che ha ripercorso le tappe della riscoperta
dell'opera di Brollo. Fu una diatriba tra sinologi francesi a
restituire al frate gemonese la dignità e l'autorevolezza
scientifica del suo dizionario. Quello di Brollo fu l'unico
dizionario sino-latino tra gli undici codici cinesi inseriti
nella raccolta di 500 codici requisiti alla biblioteca apostolica
da Napoleone, così come prevedevano le condizioni sulla cessione
dei beni culturali contenute negli armistizi firmati
dall'imperatore francese.
Solo all'inizio del 1900 fu pienamente riconosciuta a Brollo la
paternità del dizionario e la raffinatezza della sua ricerca che
la mostra racconta, ripercorrendo in oltre duecento anni di
storia, dal 1420 al 1680, il legame tra Cina e Friuli; un legame
favorito dalla Repubblica di Venezia che fece di Gemona uno snodo
fondamentale dei suoi commerci verso il centro Europa come
testimoniano gli esempi di abbigliamento, arte ceramica, pittura
e scultura esposti al castello.
Al taglio del nastro, accanto agli esponenti dell'esecutivo
regionale, al sindaco Roberto Revelant e all'assessore comunale
alla Cultura Flavia Virilli, anche il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin.
ARC/SSA/ep
L'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli e l'assessore regionale alle Finanze Barbra Zilli tra le autorità presenti all'inuagurazione della mostra a Gemona del Friuli.
Le Autorità al taglio del nastro della mostra "Serenissima porta d'Oriente. Dal Friuli alla Cina sulle orme di Basilio Brollo da Gemona" allestita al castello di Gemona.
Foto ARC