Giorno Memoria: Gibelli, pietre inciampo testimonianze di vite rubate
Pordenone, 24 gen - "Mantenere viva la memoria di quanto è
accaduto è importante perché nelle menti di tutti deve essere
scolpito ciò che di atroce è successo, per saperlo fronteggiare e
fare in modo che non si riproponga mai più". Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli
partecipando oggi a Pordenone alla cerimonia organizzata
dall'Amministrazione comunale durante la quale sono state posate
cinque pietre d'inciampo nell'ambito delle commemorazioni per la
del Giorno della memoria. In particolare in questa occasione sono
stati ricordati Arturo Biasutti, Annibale Toffolo, Antonio e
Romano Pilat e Luigi Antonio Santarossa. Alla presenza dell'assessore alla cultura Alberto Parigi, di
Vladimiro Bottecchia, genero di una delle vittime a cui è
dedicato uno dei simboli posati oggi a Pordenone, degli studenti
e del dirigente scolastico del Liceo Leopardi Majorana le pietre
d'inciampo hanno trovato collocazione davanti alle case nelle vie
Nazario Sauro, Piave, General Cantore e del Fante, dove vivevano
alcune delle persone residenti a Pordenone che hanno perso la
vita durante la Shoah. Nel suo intervento l'esponente dell'Esecutivo ha voluto dapprima
ricordare le parole di Primo Levi "meditate che questo è stato"
quale monito affinchè tutti non dimentichino le atrocità
dell'Olocausto. Quindi Gibelli ha posto in evidenza come vi siano
molte altre violenze presenti tutti i giorni che lasciano il
segno della cattiveria e del furore ideologico. "Ne è un esempio
la 'cancel culture' - ha detto l'assessore - in cui si vuole
cancellare la storia e le persone che ne sono state protagoniste
sulla base di metri di giudizio attuali che nulla hanno a che
vedere con le epoche e il contesto storico nel quale i fatti si
sono verificati". "Le pietre che vengono posate oggi - ha aggiunto Gibelli - sono
la testimonianza di come sia stata rubata e distrutta la vita di
molte persone normali. Voi ragazzi - ha concluso l'assessore
rivolgendosi agli studenti presenti alla cerimonia - dovete farvi
carico di questo importante peso perché quanto accaduto non si
ripeta mai più".
ARC/AL/ma
L'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli insieme all'assessore comunale alla Cultura Alberto Parigi (al centro) e Vladimiro Bottecchia, genero di Arturo Biasutti, una delle persone a cui è dedicata una delle pietre d'inciampo posate oggi a Pordenone.
La pietra d'incimapo dedicata a Arturo Biasutti posata in via Nazario Sauro a Pordenone.
La deposizione della pietra d'inciampo a memoria di Arturo Biasutti ad opera di una delle studentesse del liceo Leopardi Majorana di Pordenone.
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