Trieste, 23 apr - Il Corpo forestale regionale, attraverso il
Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale,
dall'inizio dell'anno ha intensificato i controlli sulla gestione
dei rifiuti provenienti dalle attività edili come inerti da
demolizioni e terre e rocce provenienti da attività di scavo. La
necessità di incrementare gli accertamenti e la vigilanza in
questo settore, è dovuta principalmente all'aumento degli
interventi sul patrimonio edilizio, favoriti dalle agevolazioni
previste in questo settore, che ha portato a una maggiore
produzione di rifiuti derivanti da queste attività e la
conseguente necessità di conferirli in impianti autorizzati per
lo smaltimento o il recupero. Per quanto riguarda invece le terre
e rocce da scavo, esiste anche la possibilità di riutilizzarle in
altre attività edili ma sempre nel rispetto delle relative norme.
I controlli si sono svolti nell'udinese e in particolare
nell'Isontino, per prevenire un fenomeno illecito già osservato
dal Noava: l'esportazione illecita di rifiuti in Slovenia.
L'aggiramento delle norme italiane sui rifiuti trasportandoli al
di là del confine, per poi abbandonarli in luoghi soggetti a
minor controllo, è stato segnalato anche dalle associazioni di
categoria del settore edile, le quali vedono danneggiate da
questi comportamenti le imprese rispettose della legge. Infatti,
tale gestione, se svolta senza alcun rispetto della disciplina,
ovvero senza i necessari documenti e autorizzazioni, oltre a
essere una possibile fonte di danni all'ambiente dovuti
all'impossibilità di verificare la corretta gestione dei rifiuti,
può generare una concorrenza sleale tra le imprese.
I rischi ambientali dovuti a comportamenti scorretti non vanno
sottovalutati, a partire dalle conseguenze che possono causare
rifiuti contenti amianto degradato se vengono abbandonati in
luoghi non idonei e senza alcuna precauzione. Al fine di
prevenire il diffondersi di attività illecite di gestione di
rifiuti da attività edili, il Corpo forestale regionale invita
tutti alla massima attenzione, segnalando al Noava o alle
stazioni forestali, ogni abbandono di rifiuti o di degrado del
territorio dovuto a tale pratica.
Le gravi conseguenze derivanti dalla gestione illecita dei
rifiuti da attività edili, sia dal punto di vista ambientale sia
economico e sociale, sono state evidenziate anche nel Rapporto
Ecomafia 2021 di Legambiente, presentato in un convegno
all'Università di Trieste. Nell'occasione rappresentanti della
magistratura e delle forze dell'ordine hanno riassunto i
risultati delle attività di vigilanza ambientale svolta in Friuli
Venezia Giulia nel corso del 2021, evidenziando come anche il
settore della gestione dei rifiuti da attività edilizia necessiti
di attenzione, al fine di tutelare salute e ambiente e prevenire
ogni forma di infiltrazione malavitosa.
ARC/COM/ma