Trieste, 15 lug - "Opportuno e doveroso puntualizzare alcuni
aspetti rispetto ai percorsi formativi per i lavoratori
somministrati della Ferriera. Facendo, tuttavia, una premessa: è
stata la lungimiranza della Regione a rendere possibile che anche
i dipendenti assunti con contratto di somministrazione potessero
usufruire del trattamento di sostegno al reddito previsto per
tali lavoratori, a fronte della cassa integrazione attivata per
gli altri dipendenti della Ferriera. Necessario altresì ricordare
che siamo in attesa del protocollo Mise-Fincantieri annunciato
dal ministro Patuanelli".
Così Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro del Friuli
Venezia Giulia, secondo cui "l'unica cosa che conta è dare
risposta ai lavoratori, senza tuttavia lasciare che passino
messaggi ingenerosi e, forse, dettati da un latente senso di
colpa. È stata la Regione a ottenere l'estensione delle tutele
degli ammortizzatori sociali ai lavoratori somministrati ed è
stata la Regione a farsi carico della categoria al momento della
sottoscrizione dell'Accordo di Programma".
"Ci sono state fasi, delicate e articolate, in cui
l'Amministrazione ha svolto un ruolo di controparte sociale
rispetto all'azienda: tendenzialmente, sarebbe lecito attendersi
che siano altri i soggetti deputati a farsi interpreti di queste
istanze. La Regione, in questi mesi - ha spiegato l'assessore -
è stata l'unico soggetto istituzionale che ha sistematicamente
posto l'accento sull'esigenza di garantire una copertura ai
lavoratori somministrati. Al netto di queste valutazioni, quello
che conta è dare tutto il sostegno possibile a chi vive in una
condizione di incertezza".
"Tutti i 66 lavoratori interinali - ha sottolineato Rosolen -
sono stati contattati dai servizi per il lavoro. Già a gennaio,
in tempi non sospetti, la Regione ha incontrato le proprietà di
Arvedi e Icop per i percorsi formativi più adatti. Nella giornata
di ieri c'è stato uno dei periodici incontri con Arvedi per fare
il punto della situazione e programmare le prossime iniziative.
Questa l'attività svolta: tutti i lavoratori sono stati
contattati 3 o 4 volte, sono 44 le persone che hanno partecipato
al laboratorio iniziale e 33 i soggetti che hanno già svolto il
colloquio specialistico. Dieci lavoratori hanno comunicato di
essere già occupati e, quindi, non interessati ai corsi
formativi, mentre 11 ex dipendenti Arvedi sono stati contattati
da Fincantieri: di questi, dieci hanno svolto un colloquio presso
il cantiere di Monfalcone, mentre l'undicesimo è risultato non
reperibile. Ci saranno altri colloqui individuali e la Regione,
tramite il Centro per l'Impiego, è in contatto con aziende del
territorio per valutare il reinserimento dei lavoratori,
mettendosi a disposizione per percorsi di formazione specifica.
Tutti i curriculum sono stati inviati a Fincantieri per le
valutazioni e del caso. Sono 40 le persone che hanno accettato di
fare un corso finalizzato ad un'assunzione come tubista o
saldatore".
"C'è, infine - ha concluso l'assessore - una considerazione di
carattere generale rispetto alla formazione: la Regione, grazie
al Fondo Sociale Europeo, finanzia corsi formativi rivolti a
persone disoccupate o sospese e poste in riduzione di orario con
ricorso ad ammortizzatori sociali. Nel caso di dipendenti assunti
con contratto a tempo indeterminato, anche da agenzie, è bene
chiarire che l'obbligo della formazione resta in capo al datore
di lavoro. Concettualmente - e qui il nodo è puramente politico -
il servizio pubblico interviene in modo complementare al privato.
Nel momento in cui un lavoratore si rivolgesse a noi perché
interessato ad approfondire le proprie competenze specifiche
rispetto a una professionalità identificata, valuteremo quale sia
la strategia migliore".
ARC/COM/gg