Palmanova, 30 mar - "Se l'obiettivo del commissario nazionale
è di fare 500mila vaccinazioni al giorno, la quota destinata al
Friuli Venezia Giulia ammonterebbe a circa 10mila. Si tratta di
un'operazione complessa, ma è una sfida che non possiamo perdere
e sulla quale ci giochiamo tutto".
Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, in sede di Commissione III del Consiglio
regionale nel corso dell'audizione dedicata all'emergenza Covid.
Come ha sottolineato lo stesso Riccardi, sul piano vaccinale la
Regione sta procedendo in base agli accordi nazionali attuando le
collaborazioni con i medici di medicina generale e anche con i
farmacisti, dopo l'intesa trovata ieri dal Governo. Resta il
fatto che sulle vaccinazioni, oltre al rispetto dei tempi di
consegna delle dosi, è indispensabile poter disporre del
personale necessario a portare avanti le somministrazioni. "A tal
riguardo - ha rilevato Riccardi - il sostegno che abbiamo
richiesto allo Stato, di circa 500 unità, ben difficilmente
troverà una risposta vista la carenza dei profili medici e
infermieristici".
Sul tema delle vaccinazioni Riccardi ha anche puntualizzato che
la Regione ha seguito le linee di indirizzo del Governo, quindi
la strada imboccata è sempre stata la stessa, osservando fin
dall'inizio la priorità agli over 80, mentre per i servizi
essenziali interpretando come da indicazioni ministeriali:
scuola, forze dell'ordine, forze armate e amministrazione
giudiziaria.
In questo ambito, Riccardi ha spiegato che il corpo dei Forestali
rientra nelle categorie prioritarie da immunizzare in quanto
affianca le forze di polizia, mentre i volontari di Protezione
civile vengono vaccinati perché, oltre ad assistere le persone
colpite dal virus consegnando a domicilio viveri e medicinali,
forniscono anche un supporto logistico importante nei punti
vaccinali.
Sul tema dell'incidenza, infine, il vicegovernatore ha ribadito
che il dato dei contagi riflette quello dell'alto numero di
tamponi processati e quindi l'obiettivo non deve essere quello di
diminuire i test, ma di fare in modo che anche altri territori
alzino lo standard per avere un quadro reale della diffusione del
Covid.
ARC/GG/ma