Flussi irregolari: Roberti, Paesi Ue chiedono muri ma inerzia permane
Trieste, 8 ott - "Oggi dodici Paesi europei di ogni colore
politico propongono di costruire muri per fermare i flussi
clandestini, mentre il Friuli Venezia Giulia ha proposto e
continua a chiedere l'attivazione di un muro tecnologico che
renda il territorio regionale impermeabile al traffico illegale.
Quanto dovremo ancora aspettare? Quanto durerà l'inerzia?"
Se lo è chiesto l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo
Roberti.
"Abbiamo ripetutamente invocato la riattivazione delle
riammissioni in Slovenia in applicazione ad accordi bilaterali
che sono congelati per via di accuse infondate", ha ribadito
Roberti.
L'assessore ha anche sviluppato alcuni aspetti della richiesta
dei dodici ministri dell'interno europei. "La prevenzione dei
flussi con muri e recinzioni - ha ricordato Roberti - evita il
sovraccarico delle strutture di accoglienza e ne permette una
vivibilità decorosa. Inoltre, bloccando gli arrivi incontrollati
di irregolari si preserva il sistema comune di asilo che dà
risposte a chi ha effettivamente i titoli per poter accedere ai
benefici previsti dalle norme internazionali".
"Di fronte a una richiesta di proteggere i nostri territori da
flussi illegali permanenti, copiosi e indiscriminati gestiti per
lo più da organizzazioni criminali - ha concluso Roberti - oggi
non si può restare più con le mani in mano in nome di un buonismo
che fa del male a tutti".
ARC/PPH/ma
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.