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09.05.2022 13:02

Att. produttive: per Fvg fondamentale rapporto tra ricerca e impresa

A Senigallia i lavori Commissione sviluppo economico Conferenza Regioni

Pordenone, 9 mag - Una maggiore presenza del "Sistema Italia" che faccia da traino alle imprese delle regioni per poter competere a livello internazionale, ma anche un più intenso dialogo tra i territori al fine di mettere a disposizione di tutti la conoscenza e le competenze maturate, in una logica di rete che permetta di valorizzare le eccellenze e trasferire le best practice.

Sono questi per l'assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia gli asset sui quali le Regioni si devono concentrare per consentire al Paese di mantenere alta la competitività a livello internazionale. I concetti sono stati espressi oggi a Senigallia nel corso dei lavori della Commissione sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

In particolare, intervenendo nel panel dedicato all'alleanza strategica tra impresa e ricerca per una nuova competitività del sistema Paese, l'esponente dell'esecutivo del Friuli Venezia Giulia ha dapprima posto in evidenza la necessità di focalizzare l'attenzione su alcuni fondamentali per la crescita, quali la necessità di avere a disposizione giovani formati e qualificati da inserire nelle imprese. Qualsiasi piano strategico per il rilancio del territorio - è stato ricordato dall'assessore - rischia infatti di rimanere al palo se prima non c'è a disposizione una forza lavoro con conoscenze specifiche in grado di attuare i programmi scritti sulla carta. Al di là della formazione, risulta importante trattenere i giovani nel territorio non solo con centri di istruzione qualificati ma anche con politiche dedicate alla famiglia e al welfare che consentano ai protagonisti del domani di restare nei luoghi di residenza piuttosto che scegliere di emigrare.

Per quanto riguarda poi l'alleanza strategica tra impresa e ricerca, l'assessore regionale ha evidenziato alcuni numeri che caratterizzano il territorio regionale e che dimostrano come questa intesa già esista. Ne sono un esempio il fatto che il Friuli Venezia Giulia nel 2019 è stata la prima regione italiana classificata come "strong innovator" dall'European Innovation Scoreboard della Commissione Europea e si è confermata nel 2021 come forte innovatore, grazie anche alla presenza di realtà scientifiche e dell'innovazione che sono state capaci di fare della collaborazione scientifica e tecnologica un importante strumento di coesione e sviluppo. Tra i punti di forza figurano poi un trend in crescita dal 2012 della spesa e del numero di addetti in ricerca e sviluppo, una buona classificazione nel ranking europeo delle tre università della Regione, la presenza in Friuli Venezia Giulia di 7mila ricercatori stranieri nel 2019, prima della pandemia, di cui 85% concentrati nelle materie Stem, a cui si aggiunge il fatto che tre dei quattro territori provinciali ricadono nelle prime 10 Province italiane per densità di start-up innovative.

La capacità del Friuli Venezia Giulia di collaborare con le altre Regioni e con il livello di governo nazionale è quindi per l'assessore regionale di fondamentale importanza per il rafforzamento delle aree strategiche di specializzazione intelligente e per consolidare il tessuto produttivo regionale. A questo proposito sono stati ricordati gli accordi che coinvolgono il Ministero dell'università e della ricerca e il Ministero degli Affari esteri per la valorizzazione del Sistema scientifico e dell'Innovazione (SiS FVG) e il Ministero dell'università e della ricerca e il Ministero dello sviluppo economico per la creazione di ecosistemi dell'innovazione basati su partnership pubblico-private.

In apertura dei lavori il presidente della Conferenza delle Regioni, nonchè governatore del Friuli Venezia Giulia ha posto in evidenza il ruolo sempre più centrale che l'organismo sta assumendo a livello nazionale. Come certificato da un istituto di ricerca, 7 cittadini su 10 hanno visto nel sistema delle Regioni un attore importante per la gestione della pandemia, a cui si aggiunge il fatto che le imprese riconoscono nel sistema delle amministrazioni regionali un interlocutore importante per lo sviluppo del territorio. In questo contesto, dopo un primo periodo di mancato coinvolgimento, la Conferenza delle Regioni ha assunto un ruolo di rilievo nel percorso per la gestione del Pnrr, attraverso una forte alleanza istituzionale nel dialogo con il governo nazionale ed europeo. ARC/AL/ma