Udine, 25 mar - Gli investimenti a livello mondiale, la ricerca
e le tecnologie nel settore dell'agricoltura innovativa,
dell'indoor farming e delle colture fuori suolo sono i temi presi
in esame nel corso di un evento in videoconferenza trasmesso in
diretta dalla Fiera di Pordenone.
L'appuntamento ha costituito un'anteprima digitale della
manifestazione internazionale AquaFarm e NovelFarm in programma a
Pordenone il 9 e 10 giugno, che ha coinvolto esperti nazionali e
internazionali per scoprire come le coltivazioni innovative ed in
particolare quelle "fuori suolo" stiano rivoluzionando la
produzione di cibo e di farmaci.
Tematiche su cui il Friuli Venezia Giulia è attento, come ha
riferito l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari,
Stefano Zannier, chiamato a portare i saluti introduttivi
all'apertura del pomeriggio di lavori.
"Dobbiamo guardare agli scenari futuri dell'agricoltura dove le
innovazioni, in realtà, sono già concrete sul territorio" ha
esordito Zannier, ricordando che "la Giunta del Friuli Venezia
Giulia dallo scorso dicembre ha creato una nuova linea
finanziaria regionale per sostenere gli investimenti al di fuori
delle linee tipiche delle programmazioni europee. Abbiamo infatti
rilevato la necessità di supportare attività difficilmente
riconducibili a schemi regolamentari consolidati".
Secondo Zannier "alcune nuove pratiche, per esempio per la
coltivazione agritech in serra, non trovano copertura nelle
regole attuali delle programmazioni comunitarie. Il Friuli
Venezia Giulia ha quindi deciso di dare sostegno alle innovazioni
più all'avanguardia perché solo così possiamo garantire
sostenibilità e progresso alle nostre imprese".
Una visione condivisa da Giordano Emo Capodilista, vicepresidente
della giunta esecutiva di Confagricoltura, secondo cui scienza e
nuove tecnologie possono aiutare a produrre meglio, di più e in
maniera più sana. Per questo è auspicabile che i regolamenti
comunitari sul bio vengano rivisti inserendo anche le attività
fuori suolo e le cosiddette "vertical farm".
Aspetti su cui si sono concentrate alcune importanti ricerche e
analisi illustrate dai relatori intervenuti che hanno aperto
scenari interessanti anche nel campo biomedico. È il caso dello
studio sull'utilizzo dei vegetali per lo sviluppo e la produzione
rapida di test diagnostici, di terapie e di vaccini, illustrato
da Linda Avesani, docente all'Università di Verona. Le piante
possono infatti essere utilizzate come biofabbriche di molecole
ad alto valore aggiunto, con sistemi biotecnologici che
consentono di riprogrammare geneticamente alcune specie vegetali
per addestrale a produrre determinati composti a fini
farmaceutici.
Un approfondimento nel settore dell'agrifoodtech, ovvero delle
produzioni alimentari ad alto contenuto tecnologico, è giunto
invece dalla ricerca di Agritecture Consulting, partner di
Novelfarm, illustrata in collegamento dalla California da David
Ceasar, agronomo. A livello mondiale sono più di 5.300 le startup
nel settore, di cui soltanto 199 in Italia. Per questo il nostro
Paese si trova al nono posto della classifica mondiale e potrebbe
aspirare a occupare maggiori spazi di mercato. Una fotografia
confermata anche da Maria Pavesi, dell'Osservatorio Smart
AgriFood del Politecnico di Milano e Università di Brescia, che
ha registrato 500 soluzioni tecnologiche e digitali per
l'agricoltura 4.0 in Italia con investimenti che sono aumentati
dal 2017 ad oggi, ma in misura minore negli ultimi due anni.
L'avanguardia in tema di vertical farm è stata tratteggiata dal
ricercatore italiano Michele Butturini dell'Università di
Wageningen (Olanda), tempio europeo della ricerca applicata nel
fuori suolo.
ARC/SSA/ep
L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, in videocollegamento all'anteprima di NovelFarm.