Gorizia, 9 nov - "Purtroppo, nonostante alcuni avventati
proclami, la povertà nel nostro Paese non è stata cancellata,
perché il reddito di cittadinanza, così come è attualmente
strutturato, non risponde alle esigenze dei diversi territori e
non interviene su alcuni aspetti che mettono in difficoltà le
famiglie. Questa misura deve quindi essere rivista e modificata
risolvendo alcune gravi criticità, a partire dalla verifica dei
requisiti per l'accesso, attraverso l'interazione dei sistemi
informatici, e dall'introduzione di misure che favoriscano il
reale reinserimento dei percettori del reddito di cittadinanza
nel mondo del lavoro evitando che questi ultimi ricorrano al
lavoro in nero".
È questo il concetto espresso dall'assessore regionale a Lavoro,
formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia
Rosolen, durante il convegno "Lotta alla povertà: costruire
insieme strategie di contrasto", organizzato a Gorizia dalla
Caritas in occasione della Giornata della povertà.
L'esponente della Giunta ha sottolineato che "i dati nazionali
evidenziano la necessità di una maggiore attenzione alla
condizionalità, ovvero alla necessità di accettazione del lavoro
proposto ai percettori del reddito di cittadinanza, che spesso
non risulta essere applicata. In merito alle misure di contrasto
alla povertà è fondamentale distinguere tra gli interventi
necessari ad accompagnare chi attraversa un momento difficoltà a
causa della perdita dell'occupazione favorendo il suo
reinserimento lavorativo e i percorsi assistenziali rivolti ai
soggetti ormai impossibilitati a rientrare nel mondo del lavoro".
L'assessore ha evidenziato come la situazione in Friuli Venezia
Giulia sia migliore rispetto a quella nazionale. "Nella nostra
regione il 63 per cento dei percettori di reddito di cittadinanza
ha avuto contatti diretti con i centri per l'impiego e il 66 per
cento di queste persone ha sottoscritto il patto per il lavoro.
Va inoltre sottolineato che la ben il 67,8 per cento delle
persone che hanno avviato il percorso di ricollocazione
attraverso i centri per l'impiego e Anpal ha ottenuto dei
contratti di lavoro. Un dato che evidenzia la buona capacità
delle strutture regionali di incrociare domanda e offerta di
lavoro e l'utilità dei percorsi formativi sostenuti
dall'Amministrazione".
Rosolen ha quindi ricordato l'attenzione posta dalla Regione al
tema dell'occupazione e i provvedimenti attuati in tale senso.
"In Friuli Venezia Giulia - ha spiegato -, oltre ai percorsi di
formazione mirati in base alle esigenze delle imprese che hanno
dato buoni riscontri, è stata compiuta una forte azione di
sostegno del diritto allo studio, la quale si articola in una
filiera di interventi dalla prima infanzia fino ai percorsi di
studio universitario".
"A questa strategia - ha aggiunto - si affianca il supporto dato
dalla Regione, attraverso una norma specifica e l'aumento degli
stanziamenti, alla famiglia che è il nucleo fondante della
società e il più forte tra gli ammortizzatori sociali esistenti.
"Infatti, supportare la famiglia - ha concluso Rosolen -
significa anche investire sull'occupazione femminile e garantire
ai nuclei del Friuli Venezia Giulia gli strumenti, attraverso
provvedimenti regionali che si affiancano e migliorano quelli
nazionali (come la dote scuola), necessari a investire sul
proprio futuro".
ARC/MA/gg
L’assessore regionale a Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen, durante il convegno "Lotta alla povertà: costruire insieme strategie di contrasto".
L’assessore regionale a Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen, durante il convegno "Lotta alla povertà: costruire insieme strategie di contrasto".