Demanio: Callari, no a bugie elettorali su canoni e Costa Azzurra
Trieste, 24 apr - "La Regione si è spesa contro l'aumento dei
canoni demaniali, anche a costo di incorrere in un contenzioso
con il Governo, e sulla Costa Azzurra di Grado non ha avviato
alcuna controversia, ma ha solo risposto a una richiesta di
chiarimento posta dallo Stato". Lo ha affermato l'assessore regionale al Demanio Sebastiano
Callari. "Ristabilendo la verità - ha aggiunto Callari - è chiaro
purtroppo che le accuse alla Regione del sindaco di Grado,
intervenuto sull'argomento in questi giorni, vanno etichettate
come bugie elettorali". L'assessore ha ricordato che sui canoni concessori demaniali la
legislatura del Friuli Venezia Giulia è stata l'unica, con la
legge 25 del 2020, a evitare gli aumenti, salvo poi essere
impugnata dal Governo. "La Regione ha sempre rivendicato la
propria autonomia proprio per venire incontro allo sviluppo del
territorio", ha rilevato Callari.
Per quanto riguarda il contenzioso sulla Costa Azzurra di Grado,
a parere dell'assessore regionale, "bisogna ricostruire i fatti,
non inventarli. La controversia è stata avviata dal Demanio
statale contro il Comune; il primo ha rivendicato la proprietà
della medesima area. Con sentenza di primo grado il Tribunale ha
rigettato il ricorso presentato dallo Stato, asserendo che il
medesimo sedime era di proprietà della Regione. Pertanto lo Stato
- così Callari - ha impugnato il pronunciamento del giudice e ha
richiesto alla Regione di intervenire nel procedimento al fine di
definire, effettivamente, il quadro legislativo vigente". Alla luce di tutto questo, ha concluso l'assessore regionale al
Demanio, "è falso parlare di intento persecutorio della Regione,
la quale non solo può ma deve concorrere, insieme alla
magistratura e all'Agenzia del demanio, oltre che al Comune, a
definire quale sia l'effettiva legge da doversi applicare".
ARC/PPH
L'assessore regionale al Demanio Sebastiiano Callari
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