Att. produttive: Bini, ampliate aree per incentivi nuovi insediamenti
Trieste, 17 apr - "Ampliamo e rendiamo più attrattive le aree
in cui nuovi insediamenti industriali del manifatturiero e del
terziario avanzato possono beneficiare degli incentivi regionali,
ma al tempo stesso poniamo paletti per evitare che i contributi
finiscano nelle tasche di imprenditori mordi e fuggi".
Con queste parole l'assessore regionale alle Attività produttive
Sergio Emidio Bini ha sintetizzato lo spirito di due delibere
approvate dalla Giunta regionale che modificano regolamenti della
legge RilanciImpresa del 2015 adeguandoli alla riforma
SviluppoImpresa dello scorso febbraio.
La prima delibera interviene sul Regolamento attuativo degli
incentivi in conto capitale destinati agli agglomerati
industriali di competenza dei consorzi o ricadenti nelle aree dei
distretti industriali e nel territorio del Comune di Cividale del
Friuli.
L'ambito di applicazione del beneficio viene ampliato: oltre a
alle zone D1 la misura si estende alle zone D2 e D3 localizzate
nei Comuni ricompresi nelle zone omogenee B e C di svantaggio
socio-economico dei territori montani e alle aree relative ai
complessi produttivi degradati. È introdotta un'ulteriore azione
mirata all'attrazione di nuovi investimenti destinati a imprese
manifatturiere e del terziario avanzato esterne alla Regione. In
tal caso gli investimenti dovranno essere pari ad almeno 7
milioni di euro, prevedere almeno dieci occupati nel primo anno e
venti nel triennio e, come terzo requisito, un vincolo di
destinazione di 7 anni.
La seconda delibera modifica il Regolamento sulla concessione dei
contributi regionali in contro capitale concessi ai consorzi per
le spese destinate alla realizzazione e all'ammodernamento di
infrastrutture locali per l'insediamento di attività produttive.
Tra gli aspetti più rilevanti, è previsto anche in questo caso
l'ampliamento delle aree in cui possono essere realizzate le
infrastrutture locali: oltre alle zone D1 è possibile prevederne
l'esecuzione anche nelle zone D2 e D3 individuate dai Comuni
all'interno del proprio strumento urbanistico, sulle base di
specifiche intese da stipularsi con il Comune interessato ed
entro le aree dei complessi produttivi degradati. Vengono
adeguati, infine, i criteri di valutazione della domanda, visto
che, con SviluppoImpresa, diventano ammissibili dei contributi
pari al 100 per 100 delle spese.
ARC/PPH
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