Istruzione: Rosolen, un altro mezzo milione per la didattica digitale
"Sono quasi 5 i milioni investiti dall'inizio della pandemia".
Trieste, 7 gen - Un altro mezzo milione di euro è stato messo a
disposizione della Didattica digitale integrata dalla Regione.
Dall'inizio della pandemia, sono stati investiti 4,8 milioni di
euro per adeguare la strumentazione digitale (pc portatili,
tablet, chiavette usb) per le famiglie del Friuli Venezia Giulia,
attingendo al Fondo sociale europeo e avvalendosi di risorse
regionali e ministeriali.
Ne ha dato notizia l'assessore regionale all'istruzione Alessia
Rosolen, rilevando che "questi 500mila euro, provenienti dal
Fondo sociale europeo, sono destinati alle scuole secondarie di
secondo grado statali e paritarie per l'acquisto di dispositivi
digitali per la didattica digitale integrata a favore degli
studenti, per l'acquisto di monitor e altre piattaforme
digitali". Sono ammissibili le spese sostenute dal 13 novembre
2020. Le scuole beneficiarie sono 70, tra statali e paritarie.
"Abbiamo effettuato una serie di interventi successivi e
complementari per migliorare il servizio in un momento molto
delicato e molto complicato per tutti", ha evidenziato Rosolen.
"Regione e Ufficio scolastico regionale effettuano monitoraggi
presso gli istituti scolatici per capire quali siano i disagi
legati alla connettività e alla mancanza di strumenti adeguati:
sondano le famiglie che, a loro volta, segnalano le necessità cui
stiamo cercando di dare risposta. In questi mesi - ha aggiunto
l'assessore -, oltre ai quasi 5 milioni investiti per la
Didattica digitale integrata, stiamo portando avanti lavori molto
rilevanti per migliorare la connettività negli istituti
scolastici: l'obiettivo è superare il gap digitale che ci
trasciniamo da troppo tempo e posizionare finalmente il comparto
della scuola in una dimensione adeguata al 2021 sotto il profilo
delle infrastrutture".
L'assessore si è detta "convinta sostenitrice della didattica in
presenza, per motivi didattici, psicologici, culturali e sociali.
Ma in questo momento la cosa peggiore è la schizofrenia
organizzativa: forzare i tempi per un rientro a scuola oggi
avrebbe prodotto una serie di conseguenze molto pericolose.
Contiamo di riportare i ragazzi delle superiori in aula il prima
possibile, ma in sicurezza".
Rosolen ha infine rivolto un appello. "Mi rivolgo alle famiglie
che ci scrivono: siamo consapevoli di quanto i ragazzi stiano
soffrendo questa situazione, ma non possiamo esporre loro, le
famiglie e tutta la comunità a rischi che il sistema sanitario
non riuscirebbe a reggere. Monitoriamo la situazione
costantemente e restiamo a disposizione per ogni chiarimento".
ARC/Com/pph