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06.10.2021 19:35

Residenzialità: Riccardi, strategie diverse per autosufficienti e non



Trieste, 6 ott - Il tema della residenzialità per quanto riguarda gli anziani, ma anche agli individui con disabilità, è estremamente delicato e va affrontato con approcci differenti in base all'autosufficienza o non autosufficienza delle persone.

È questo il concetto espresso oggi in sede di Consiglio regionale dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante la discussione sulla mozione "Nuovi modelli di residenzialità per anziani: si sostengano piccole strutture diffuse sul territorio", poi ritirata, avvenuta durante la seduta odierna del Consiglio regionale.

Auspicando la massima convergenza istituzionale e politica su un tema di grande rilevanza per il futuro del sistema sociosanitario del Friuli Venezia Giulia, Riccardi ha spiegato che "per i soggetti autosufficienti l'aspetto prioritario d'intervento per favorire la residenzialità è quello edilizio. Per garantire l'autonomia degli anziani è infatti necessario che gli edifici siano adeguati alle loro esigenze; una partita nella quale le Ater devono giocare un ruolo importante assicurando un supporto nell'offrire risposte alle nuove necessità emergenti nella nostra regione".

"Per quanto riguarda, invece, la non autosufficienza, alla quale è riservata una parte importante del piano della fragilità, la Regione e il sistema sociosanitario devono stabilire esattamente quali siano i percorsi riservati a queste persone - ha precisato Riccardi -, ben distinti da quelli per gli autosufficienti, e quali siano gli standard di assistenza che devono essere garantiti. Accanto ai servizi pubblici nel panorama dell'offerta di servizi per i non autosufficienti giocano infatti ruoli importanti anche il privato sociale e quello economico".

Infine il vicegovernatore ha evidenziato che il Friuli Venezia Giulia è stato la culla di esperienze importanti in questo settore ma nella nostra regione convivono modelli di assistenza molto diversi tra loro. In questo contesto è quindi necessario valorizzare le esperienze esistenti tenendo conto della sostenibilità economica e delle necessità di superare un problema reso ancora più evidente dalla pandemia, ovvero l'importanza del capitale umano". ARC/MA/gg