Trieste, 3 mar - Per far fronte all'emergenza siccità e quindi
al deficit idrico che riguarda il Friuli Venezia Giulia e, in
generale, le Regioni del Nord Italia, alcune azioni strutturali
sono già state messe in atto lo scorso anno e adesso si continua
a lavorare per individuare tutte le soluzioni possibili per
contenere la criticità. Ciò avviene grazie a un dialogo costante
con tutti i soggetti coinvolti: i consorzi di bonifica, i gestori
idrici e anche il cittadino. Si attiverà un monitoraggio
settimanale e si valuta un possibile intervento di regolazione
delle derivazioni concesse.
È quanto è emerso stamattina a seguito di un incontro tenutosi a
Trieste cui hanno preso parte il Vicegovernatore con delega alla
Protezione civile, l'assessore alla Difesa dell'ambiente, energia
e sviluppo sostenibile e l'assessore alla Risorse agroalimentari,
forestali, ittiche e montagna, i referenti dei gestori idrici e
quelli dei consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia.
Per i tre esponenti della Giunta, la situazione richiede la
massima attenzione e un'azione condivisa per garantire al meglio
l'approvvigionamento idrico per uso umano, per l'agricoltura e
per le attività industriali. Il 2023 eredita un 2022 di scarsa
piovosità (40% di deficit idrico); se gli scorsi mesi di dicembre
e gennaio risultano in linea - nella media di precipitazioni -,
dal 24 gennaio scorso si registrano di fatto 40 giorni di secca;
la neve è scarsa, le falde si sono abbassate - ai minimi storici
registrabili -. È da 15 mesi, inoltre, che le piogge cumulate
risultano sotto la media climatica.
Un "conto corrente in rosso" pertanto, quello che si eredita dal
2022, aggravato da una scarsa piovosità - comunque in linea - nei
due primi mesi di quest'anno, con un cuneo salino dell'acqua dei
fiumi che ha raggiunto il massimo storico (misurato dal 1990).
Nei prossimi tre mesi ci sarà quindi una forte attenzione sui
fenomeni di piovosità; il quadro resta suscettibile di
variazioni, in seno a una mutazione climatica globale connotata
da eventi imprevisti e improvvisi, sia in ambito siccitoso che di
massiccia piovosità. Una buona notizia per la nostra regione
arriva da Edison, che ha comunicato stamani la disponibilità di
mantenere in invaso 9 milioni di metri cubi d'acqua in più, a
seguito del fermo impianti.
A fronte dello stato di emergenza siccità dichiarato lo scorso
anno e prorogato fino al 31 dicembre 2023, il Dipartimento
nazionale di Protezione civile ha stanziato per la nostra Regione
4,2 milioni di euro grazie ai quali è stato approvato un piano di
interventi urgenti condiviso coi gestori della rete idropotabile,
cui si sono aggiunte di recente nuove risorse per realizzare
altre opere finalizzate a contenere gli effetti della siccità e
ad aumentare la resilienza del territorio. Si sta lavorando alla
realizzazione di un masterplan per individuare gli interventi
maggiormente necessari, sulle segnalazioni che giungeranno entro
marzo dai gestori idrici - hanno comunicato gli esponenti
dell'Esecutivo -.
I rappresentanti della giunta hanno inoltre sottolineato come
sarà fondamentale l'informazione al cittadino rispetto
all'importanza di non sprecare il prezioso bene, da attuarsi con
una campagna di sensibilizzazione che lo scorso anno ha sortito
ottimi risultati. Altrettanto importante sarà "spingere", in
ambito agricoltura, sui sistemi di irrigazione di ultima
generazione - a micro-irrigazione, con risparmio notevole del
bene -, già in larga parte attivati per gli impianti frutticoli,
uva e orticoli afferenti l'asta del Meduna.
Si è inoltre convenuto di valutare l'adozione di misure di
contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non
prioritari, di promuovere campagne di informazione per l'uso
accorto della risorsa idrica, anche finalizzata a rendere gli
operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di
aggravamento dei problemi di carenza idrica nei periodi di più
intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale
esaurirsi delle risorse accumulate nei serbatoi dell'area
montana, non si verificassero significative precipitazioni.
Nella prospettiva dell'inizio della stagione irrigua si
promuoverà, dove possibile, l'utilizzo del "consiglio irriguo",
funzionale a razionalizzare l'uso delle risorse idriche
superficiali e sotterranee. Saranno rafforzati i piani di
emergenza per l'approvvigionamento potabile: interconnessione
delle reti, approvvigionamento con autobotti e interventi per la
riduzione delle perdite.
ARC/PT/al