Salute: Riccardi, con Omicron e vaccini cala incidenza ricoveri e Ti
Il vicegovernatore ha incontrato in mattinata i presidenti degli
ambiti socio-sanitari all'Asfo Palmanova, 2 feb - "La variante Omicron si è diffusa in Friuli
Venezia Giulia circa quindi giorni dopo alle altre regioni
italiane e di conseguenza anche il picco di contagi è stato
raggiunto successivamente. A partire dalla scorsa settimana
stiamo assistendo a un progressivo calo del tasso di infezione
che ci fa guardare al quadro attuale con ottimismo. L'area
pordenonese è al momento quella dove il virus circola
maggiormente, ma la domanda ospedaliera e l'occupazione delle
terapie intensive sono molto ridotte rispetto alle precedenti
ondate del Covid-19". È questo il concetto espresso dal vicegovernatore del Friuli
Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi
nell'incontro di questa mattina con i presidenti degli ambiti
socio-sanitari afferenti all'Azienda sanitaria Friuli
Occidentale, durante il quale ha ribadito "l'efficacia del
vaccino per evitare forme gravi di Covid-19 come si evince
confrontando l'indice di mortalità nei sette giorni del 24
gennaio 2021 con quello di quest'anno: 12,6 cedessi ogni 100mila
abitanti contro 4,4. Un calo del 65 per cento". Il vicegovernatore ha quindi sottolineato precisato che "l'area
pordenonese è tra quelle con il più alto tasso di vaccinati del
Friuli Venezia Giulia, ovvero il 75,9 per cento della popolazione
di età superiore ai 5 anni di età. Ora è importante che questo
trend venga confermato anche per la terza dose di vaccino. Per
questa settimana l'Asfo ha ancora una disponibilità di 3.135
dosi, per quella dall'8 al 14 febbraio di 5.408, per quella dal
15 al 21 di 5.704 e per l'ultima settimana del mese di 4.410.
Invito quindi chi non lo ha ancora fatto a prenotare la
somministrazione nei numerosi centri distribuiti sul territorio
per rafforzare la propria resistenza al virus". Riccardi ha esposto i dati che confermano l'efficacia del
vaccino. "Dal 22 al 28 gennaio il tasso di infezione tra i non
vaccinati è stato quasi triplo rispetto ai vaccinati: 4.836 casi
ogni 100mila persone contro 1.738 casi ogni 100mila persone.
Inoltre per i non vaccinati il rischio di ospedalizzazione è più
che doppio, come dimostrano i dati del 28 gennaio quando nelle
corsie degli ospedali regionali si sono registrati 206 positivi
non vaccinati (68 ogni centomila) e 278 vaccinati (31 ogni
centomila). Nel caso delle terapie intensive il rischio per chi
non è protetto si decuplica: nella stessa giornata su 39
ricoverati ben 30 erano non vaccinati, 99 ogni milione contro 10
ogni milione. Parallelamente aumenta notevolmente anche il
rischio di morte, dato che su 153 decessi registrati nella
settimana dal 22 al 28 gennaio ben 34 riguardano cittadini non
immunizzati (113 ogni milione di persone) e 36 persone vaccinate
(40 ogni milione)". Riccardi ha rimarcato che "anche se gli obiettivi imposti dal
generale Figliulo sono stati raggiunti la nostra regione è ancora
di poco al di sotto della media nazionale per percentuale di
vaccinati, in particolare per alcune fasce d'età, come quella tra
12 e 19 anni e quella tra 50 e 59 anni". Il vicegovernatore ha evidenziato che "la variante Omicron ha
evidentemente portato a un mutamento della situazione, con una
maggiore incidenza del virus ma anche un minore rischio per la
salute, e di conseguenza nelle prossime settimane, se non ci
saranno ulteriori cambiamenti dovranno essere avviati dei
ragionamenti su una rimodulazione dell'attività ospedaliera che
consenta la piena ripresa delle attività rallentate
dall'emergenza pandemica". Rispondendo alle richieste dei rappresentanti degli ambiti, che
hanno espresso soddisfazione per l'intervento della Regione per
ridurre ulteriormente il costo dei tamponi, Riccardi ha precisato
che "è in corso una trattativa sindacale con i medici di medicina
generale per consentire anche a loro di inserire l'esito dei
tamponi antigenici rapidi nel fascicolo sanitario elettronico e
di conseguenza accelerare l'emissione dei certificati di fine
quarantena e isolamento". Il vicegovernatore ha infine spiegato che "durante un'emergenza
di questo tipo è importante che chi ha un ruolo istituzionale
operi per tutelare la salute dei cittadini senza perdersi in
sterili polemiche. Nel corso dell'emergenza le terapie intensive
allestite in Friuli Venezia Giulia e i professionisti che vi
hanno lavorato e continuano a farlo oltre a rispondere alle
necessità di tutti i cittadini che sono stati ricoverati in quei
reparti, sono state in grado anche di prestare soccorso alle
altre regioni. Nessuno è stato lasciato indietro, che fosse
residente nella nostra regione o meno, e questo è avvenuto nel
rispetto delle regole e degli standard previsti".
ARC/MA/pph
Il vicegovernatore Riccardo Riccardi
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