Trieste, 12 lug - "Studenti delle scuole superiori tra i più
preparati in assoluto, capaci di primeggiare in ambito nazionale
secondo i dati dei test Invalsi; un sistema degli Its eccellente,
molto qualificato e qualificante; circa 6mila laureati che, anno
dopo anno, sono costretti ad andare all'estero per cercare
un'occupazione coerente con il loro percorso didattico e
formativo; un sistema della formazione perfettibile, ma tra i
migliori in assoluto sia per i risultati conseguiti che per la
correttezza amministrativa e contabile. Questo è il Friuli
Venezia Giulia. Questo è un quadro di cui essere orgogliosi, pur
nella consapevolezza che bisogna sempre mettersi in discussione e
migliorare. Accetto proposte, suggerimenti, sollecitazioni, anche
provocazioni. Ma mi rifiuto di prestare il fianco ad accuse
generiche e ripetitive: qualcuno dovrebbe chiedersi cos'è mancato
in termini di programmazione, anziché prodursi in considerazioni
ineleganti, inopportune e offensive verso i residenti di questa
regione".
Così Alessia Rosolen, assessore regionale al lavoro, nel
puntualizzare che "da troppi mesi ascolto le lezioni di vita un
po' accademiche. Con il rispetto dovuto, mi permetto di chiedere:
voi che denunciate carenze e lacune, dove siete stati in questi
anni? Perché, sistematicamente, ci troviamo a fronteggiare
emergenze? Perché certi fenomeni non vengono programmati e
governati, anziché subiti? Se al sistema produttivo servono
determinate professionalità, perché non si investe in una
programmazione seria, assieme alla Regione? Troppo facile
riversare su altri responsabilità anche proprie: la sfida del
lavoro del futuro si vince se si fa sistema e si programma con
lungimiranza".
"Non può - prosegue Rosolen - esserci estemporaneità in un piano
delle assunzioni: contestualmente alle commesse, immagino che un
sistema imprenditoriale lungimirante sia in grado di stilare un
programma che metta assieme produzione e risorse umane necessarie
a raggiungere gli obiettivi. Abbiamo un sistema Its di altissimo
livello, capace di sviluppare percorsi didattici di eccellenza
innovati, dal comparto navale all'infomobilità, dall'informatica
biomedica all'automazione di sistemi meccatronici, dalla mobilità
delle persone e delle merci fino allo sviluppo di applicazioni
mobili. Stiamo avviando nuovi percorsi, stiamo intrecciando
istruzione, formazione e lavoro. Il fatto stesso che
Confindustria Veneto scelga un nostro Its, nello specifico la
Fondazione Mits, certifica il valore della nostra offerta
formativa: chi fa analisi, dovrebbe essere in grado di capire che
questa è una medaglia per questa Regione, che finanzia e punta
sugli Its. Le risposte, in termini occupazionali, sono
eccellenti: la barriera del 90% è stata sfondata prepotentemente
per chi esce da un Its. Servono più corsi? Dobbiamo mettere più
risorse a bilancio? Siamo a totale disposizione del sistema
produttivo e di Confindustria, come ripetiamo da un anno".
Secondo Rosolen "il rischio è che certe esternazioni siano
propedeutiche al soddisfacimento di finalità autoassolutorie,
rispetto al contributo offerto per la causa o alle condizioni di
lavoro effettive prospettate ai candidati. Con quasi 3mila
imprese abbiamo avviato collaborazioni importanti, sottoscrivendo
patti e protocolli specifici e garantendo sempre un'attività di
formazione specializzante cucita addosso alle esigenze
dell'azienda stessa. Un'ultima valutazione rispetto al mercato
del lavoro: a fine 2018, avevamo superato, in termini assoluti,
il numero di occupati registrato nel 2008, ovvero prima della
crisi, a dimostrazione del fatto che i lavoratori disoccupati
hanno saputo e voluto rimettersi in gioco".
ARC/Com