Urge però una riforma nazionale. Bene presidio Borgo Stazione a
Udine
Udine, 1 ott - La legge regionale 5 del 2021 suggella una
posizione della Polizia locale del Friuli Venezia Giulia
all'avanguardia in Italia, ma è adattata a una cornice normativa
nazionale che va riformata perché obsoleta, visto che risale al
1986, epoca in cui non esistevano, per esempio, le frodi
informatiche che oggi sono il reato più diffuso in Friuli Venezia
Giulia.
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Sicurezza prendendo la
parola alla Loggia del Lionello in occasione del 155esimo
anniversario della Fondazione del Corpo della Polizia locale del
Comune di Udine.
Secondo l'assessore, occorre fare altri passi avanti e in questo
senso la riforma nazionale della sicurezza sarebbe urgente, ma
viene bloccata per ragioni ideologiche, quelle stesse di chi, per
esempio, non comprende che le telecamere di sorveglianza sono
strumenti fondamentali per il lavoro delle Forze dell'ordine.
L'assessore ha espresso grande apprezzamento per l'apertura del
nuovo presidio udinese di Polizia locale a Borgo Stazione, perché
lì la popolazione avvertiva un problema; la sicurezza è fatta non
solo di reati effettivamente commessi - certamente pochi in
Friuli Venezia Giulia rispetto ad altre zone d'Italia - , ma
anche di percezione, come il poter camminare tranquilli e il
sentirsi garantiti dalla presenza fisica delle Forze dell'ordine,
di cui le divise municipali sono rappresentative dell'Ente più
prossimo (il Comune appunto).
La Regione, con il Programma di sicurezza e le sue integrazioni,
ha ricordato l'assessore, ha investito ingenti risorse e ha
puntato sull'innovazione tecnologica (droni e telecamere) e
sostenuto l'attivazione di nuclei specialistici con l'utilizzo di
cani antidroga. Un impegno che s'inserisce nel quadro di una
costante e proficua collaborazione in Friuli Venezia Giulia tra
tutte le Forze dell'ordine e di utilizzo complementare e osmotico
delle migliori pratiche e competenze tra i corpi di Polizia
locale in tutto il territorio regionale, secondo una mutua
solidarietà ben diversa dallo spirito coercitivo che era stato
imposto con le soppresse Unioni territoriali intercomunali.
Alla celebrazione, aperta dal comandante della Polizia locale di
Udine Eros Del Longo e conclusa con la consegna delle benemerenze
di encomio e di anzianità di servizio, hanno preso parte i
vertici del Comune di Udine, con il sindaco e l'assessore alla
Sicurezza, e altre autorità civili, militari e religiose,
presente anche l'arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzoccato.
ARC/PPH/ma