Palazzolo dello Stella, 9 nov - "La sostenibilità ambientale è
nel DNA della nostra terra ed è, e può essere, ulteriormente
consolidata traendo esempio dalle aziende del mondo rurale che
nascono dall'esperienza di pionieri della valorizzazione del
territorio come la famiglia Bassani, a Palazzolo dello Stella,
che ha saputo e sa perseguire un tracciato di crescita basato sui
valori fondanti di una civiltà contadina che può e deve essere
'green', cioè sostenibile".
È la considerazione corale degli assessori regionali alle
Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e alle Risorse
agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, intervenuti
all'azienda agricola Isola Augusta alla tavola rotonda
'Agricoltura locale sostenibile e distretti del vino bio verso la
neutralità climatica'. Un evento che si inseriva tra le
iniziative collaterali della COP26 di Glasgow, l'iniziativa
internazionale sui cambiamenti climatici con la quale l'azienda
friulana si è connessa.
Isola Augusta, in Italia assieme alla sola Chiantiform della
Toscana, è stata selezionata tra le 500 aziende dell'intera Ue
che hanno partecipato a un'apposita selezione tra le realtà
esemplari nello sviluppo sostenibile: il dibattito della serata
si è infatti concentrato attorno al focus 'Agricoltura, uso della
terra e foreste'.
"Si tratta di elementi - ha detto l'assessore Pizzimenti - che
nel Friuli Venezia Giulia trovano la loro concretizzazione nel
gradimento testimoniato dal flusso in costante incremento di
turisti di altre regioni e di altri Paesi, ma anche di residenti
nel territorio dello stesso Friuli Venezia Giulia, verso una
realtà vocata dal punto di vista ambientale, storico,
paesaggistico, enogastronomico".
Pizzimenti si riferiva anche alla rete di piste ciclabili che si
ricollega con il tratto principale denominato Alpe Adria, dal
tarvisiano alla pianura friulana, sul quale, in un anno, nel
periodo pre-pandemia sono stati registrati ben 148 mila passaggi.
"Mi riferisco - ha specificato l'assessore alle Infrastrutture e
territorio - all'effetto attrattivo di terre vocate
all'accoglienza, che ha motivato nelle realtà attraversate dalle
ciclabili lo sviluppo di un'economia locale specializzata: è un
modello di crescita che è stato favorito dalla transizione
dell'attività cicloturistica da moda passeggera, o abitudine
semplicemente salutistica, a una modalità turistica ormai diffusa
e apprezzata soprattutto dagli ospiti stranieri, che ha permesso
di sviluppare fiorenti realtà ricettive, enogastronomiche, anche
di valorizzazione rurale, prima impensabili".
"Così - ha specificato Pizzimenti - sarà per la ciclabile che
connetterà il Friuli Venezia Giulia e il Veneto al resto della
Penisola: è un progetto interregionale di carattere ministeriale,
cofinanziato anche dalle due Regioni, e produrrà a breve i suoi
effetti positivi, perché la rete sviluppata nella nostra realtà
potrà contribuire a rendere visitabili in modo sostenibile
territori intatti e ancora da valorizzare, offrendo nuove
opportunità di valorizzazione di un territorio caratterizzato da
molteplici attrattive".
Nel terminare il suo intervento Pizzimenti ha ricordato l'impegno
della Regione "a favorire la valorizzazione delle modalità di
trasporto alternative, e la transizione del TPL dall'utilizzo dei
tradizionali mezzi a combustione interna a quelli che utilizzano
fonti di energia rinnovabili, e soprattutto a porre le condizioni
affinché l'offerta del trasporto pubblico locale possa generare
l'interazione tra i mezzi su gomma, quelli su rotaia e via mare,
anche in connessione con la rete delle ciclabili".
Le conclusioni sono state tratte dall'assessore regionale alle
Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, il quale ha
voluto porre l'accento sulla grande vocazione di una terra che si
presenta come un caleidoscopio di attrattive agricole,
agroalimentari, enogastronomiche, ma anche culturali, ambientali,
paesaggistiche, e mira a divenire un laboratorio per l'economia
rurale sostenibile. Un progetto perseguibile, in parte già in
atto, che è sostenuto dalla Regione, "ma che, come accade in
altri settori - ha aggiunto Zannier -, si deve scontrare con
difficoltà di attuazione e di concretizzazione dei progetti messi
in atto dalle istituzioni; difficoltà che derivano da una
caratteristica strutturale del nostro sistema: la carenza di
regolamenti attuativi efficaci, che, laddove esistono, vengono
spesso distorti o male interpretati da un sistema burocratico che
la Regione semplifica per le parti di propria competenza, ma ciò
non sempre avviene a livello diversi da quello regionale."
Zannier ha rivolto un plauso alla famiglia Bassani, a Massimo
Bassani che ha saputo sviluppare il messaggio avviato dal padre
Renzo, e a Jacopo, ora paladino del vigneto regionale all'estero
e nominato nel 2020 'winemaker' dell'anno, per avere saputo
mantenere un percorso virtuoso destreggiandosi tra le difficoltà
dei diversi periodi storici attraversati e le problematiche che
sono insite nel mondo rurale.
"L'agricoltura del Friuli Venezia Giulia - ha detto Zannier -
sconta infatti la mancanza di attività di trasformazione che
consentano di rendere sostenibili le attività cardine del settore
primario; un percorso che invece Isola Augusta ha saputo
concretizzare, dotandosi di tutti gli elementi che debbono
comporre una filiera sostenibile, offrendo così al territorio
della Riviera friulana una realtà attrattiva capace di assicurare
valore aggiunto e un'immagine qualificata all'intero territorio
regionale".
"Un esempio - ha concluso Zannier - che è uno stimolo per la
Regione a proseguire nel settore primario nell'opera di
sburocratizzazione del sistema, nel quale spesso politiche mirate
e azioni efficaci si debbono scontrare con interpretazioni
attuative non coerenti con le finalità predefinite".
ARC/CM/gg
Gli assessori regionali, alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, e alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, alla 'Tavola rotonda organizzata a Palazzolo dello Stella, Isola Augusta, nell'ambito di COP26 Glasgow.
allegato (foto)
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