Pordenone, 4 nov - "Normalità è una parola bellissima.
Cinemazero è tra i soggetti di produzione culturale della regione
che sono stati capaci di restituire parte di questa normalità
alle nostre vite. Con l'edizione di Pordenone Docs Fest
contribuisce anche a rigettare la violenza insita nella cultura
delle barbarie alla quale oppone la realtà dei documentari che
aprono finestre sull'attualità".
Con questa riflessione l'assessore regionale alla Cultura Tiziana
Gibelli è intervenuta a Pordenone alla presentazione della 14ma
edizione di Pordenone Docs Fest - Le Voci dell'Inchiesta che si
svolgerà dal 10 al 14 novembre 2021 su iniziativa di Cinemazero
che dopo due edizioni riprogrammate "a distanza", torna in
presenza con un programma ricchissimo composto da cinquanta
proiezioni, di cui venticinque lungometraggi internazionali in
rappresentanza di venti paesi del mondo, un'anteprima mondiale e
una decina di premiére nazionali. Tornano anche gli ospiti che
incontreranno il pubblico per dibattere dei tanti temi proposti
in materia di geopolitica, diritti e battaglie civili, giovani e
creatività, pandemia, culture lontane, storie femminili.
Proprio lo strumento del documentario e dell'approccio critico e
al contempo oggettivo alla complessità dell'attualità è stato
preso ad esempio dall'assessore per ricondurre il festival nella
più ampia riflessione sulla lotta alla pandemia e sul contrasto
ai negazionismi. "Siamo in una fase delicatissima - ha osservato
Gibelli - ma possiamo documentare con l'esperienza di vita di
medici e infermieri, di famiglie che hanno pianto i loro cari che
il negazionismo del Covid e dell'efficacia dei vaccini è una
forma di "cancel culture" e quindi di barbarie. Anche con il
supporto della Regione e delle istituzioni tutte siamo riusciti a
rialzarci, ripartire e procedere. Ognuno di noi adesso può fare
qualcosa per evitare di perdere nuovamente la nostra libertà e
ricadere nel buio del lockdown" è stato l'appello di Gibelli.
Ricordando quindi l'appello a sostenere la Trieste della scienza,
da lei stessa sottoscritto, Gibelli ha richiamato l'importanza di
far prevalere il bene comune sulla libertà individuale.
Il palinsesto del festival, illustrato dal suo coordinatore
Riccardo Costantini, si propone come un prodotto sartoriale che
include una prospettiva completa su Pier Paolo Pasolini, e la
prima mondiale del ritrovato e restaurato film "Il Carso" di
Franco Giraldi, regista morto un anno fa proprio a causa del
Covid e del quel quest'opera sembrava perduta. Tra le voci
femminili, a cui Cinemazero dedica sempre un focus grazie alla
collaborazione con Voce Donna, Carta di Pordenone e Associazione
Neda Day, spicca Be My Voice, ritratto della giornalista e
attivista Masih Alinejad, voce di milioni di donne iraniane che
si ribellano sui social media contro l'hijab forzato, presentato
dalla regista Nahid Persson, a sua volta rifugiata in Svezia.
Il programma include cinque premi dedicati alle opere più
significative tra cui Il Coraggio delle Immagini - col sostegno
dell'Ordine dei Giornalisti nazionale, in collaborazione con
l'Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia e con il
sostegno di Egosn s e dell'Associazione "Il Capitello" - alla
reporter, regista e scrittrice Francesca Mannocchi e al fotografo
Alessio Romenzi, con cui verrà inaugurata l'edizione, mercoledì
10 novembre. I giornalisti - che hanno raccontato sulle pagine
delle principali testate del mondo le tensioni internazionali
della Siria e della Libia fino alla recentissima crisi afghana -
porteranno eccezionali materiali in anteprima.
Tutto il programma di Pordenone Docs Fest - Le Voci
dell'Inchiesta è consultabile sul sito www.voci-inchiesta.it
ARC/SSA/ep
L'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli alla presentazione della 14ma edizione di Pordenone Docs Fest - Le Voci dell'Inchiesta con il coordinatore dell'evento Riccardo Costantini - Pordenone, 4 novembre 2021.
ARC