Agricoltura: Regione, 18 mln per nuovo Consorzio lattiero-caseario
Udine, 3 mag - "Naturalmente, da latte friulano" rappresenta
un segnale molto forte che dà una ragionevole speranza a tutto il
mondo degli allevatori e che è di buon auspicio per l'intero
sistema lattiero-caseario di questa regione.
Così l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari ha
definito la società consortile il cui battesimo si è tenuto oggi
a Udine nella Casa della contadinanza. La realtà è stata fondata
con l'obiettivo strategico, economico e organizzativo di
costituire un ente a sostegno al settore lattiero-caseario della
Regione, rafforzando la competitività del sistema delle imprese e
valorizzando l'offerta territoriale. Dei tredici soci, otto hanno
sede nell' udinese e cinque nel pordenonese, con tre aziende
operanti in zona di montagna. Per obbligo statutario, tutti i
soci indistintamente assicurano che almeno il 75% delle loro
attività lattiero-casearie e delle loro lavorazioni è ottenuto da
latte munto nel territorio regionale: in realtà, nel corso del
2021 tale quota è stata superiore al 90%.
Nel suo intervento, l'esponente della Giunta ha spiegato come la
nascita del consorzio sia una gemmazione che deriva da un
percorso iniziato in autonomia dalla Regione con l'approvazione
di una specifica delibera in cui si dava la possibilità di
realizzare progetti aggregativi del sistema della trasformazione.
Quella dell'Esecutivo è stata una sfida con la quale è stata
compiuta una scelta di campo per sostenere gli operatori del
settore; l'obiettivo è stato quello di dare una spinta per
superare un alto frazionamento presente nel comparto che
rischiava di non garantire agli operatori una loro permanenza sul
mercato. Per sostenere il progetto, la Regione ha garantito al
consorzio un sostegno economico pari a 18 milioni di euro. Il
rischio d'impresa è condiviso tra tutti i soci, requisito
fondamentale per avere basi serie nel raggiungere gli obiettivi
del piano industriale.
Una delle condizioni previste dalla delibera di Giunta riguardava
il rispetto di alcune parametri, quali ad esempio la presenza
nella società di aziende del Friuli Venezia Giulia che
utilizzassero un quantitativo minimo di latte prodotto
sull'intero territorio. Quest'ultimo valore - pari ad almeno il
15 per cento - è stato abbondantemente superato visto che il
consorzio al momento utilizza il 20 per cento del latte presente
nel mercato regionale. Oggi, al netto di quanto utilizzato dai
grandi gruppi, la materia prima che rimane libera in Friuli
Venezia Giulia a disposizione degli altri produttori è pari al 30
per cento. Il consorzio quindi intercetta oltre i due terzi del
latte a disposizione, facendolo confluire in una realtà
aggregativa del territorio.
L'assessore ha infine evidenziato il fatto che negli ultimi dieci
anni non si sia mai visto un percorso simile, in grado di mettere
assieme così tanti operatori per raggiungere un risultato molto
importante. La sfida ora è quella di dare gambe ad un percorso
che, dopo la formazione della società consortile, preveda quegli
investimenti necessari alla programmazione dell'attività futura.
La Regione, da parte sua - è stato ricordato - continuerà a
portare avanti un progetto ambizioso fortemente voluto dal
comparto agricolo.
ARC/AL/dfd
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