Udine, 21 set - Il nuovo assetto delle dipendenze e della
salute mentale, la prevenzione, l'integrazione socio sanitaria,
il ruolo del Terzo settore e delle Asp (Aziende di servizi
pubblici alla persona) e le funzioni di Arcs (Azienda regionale
di coordinamento per la salute). Sono alcuni dei temi che il
vicegovernatore con delega alla Salute ha portato oggi
all'attenzione della III Commissione consiliare illustrando la
delibera sulle funzioni che l'Esecutivo si accinge ad approvare
ovvero l'atto di indirizzo dentro il quale le Aziende definiranno
i propri atti aziendali che tiene conto del contesto nazionale:
dal Pnrr, al Patto salute, alla revisione del dm 70.
L'esponente della Giunta del Friuli Venezia Giulia ha illustrato
i cambiamenti sul fronte delle dipendenze e della salute mentale
(Ddsm) previsti dalla legge di riforma (22/2019) che prevede la
creazione di un unico dipartimento in ogni Azienda sanitaria per
armonizzare le funzioni dei precedenti dipartimenti delle
dipendenze e di salute mentale (dipendenze, centri di salute
mentale, servizio psichiatrico di diagnosi e cura, disturbi del
comportamento alimentare e presa in carico dei casi di pertinenza
in transizione dalla Neuropsichiatria dell'infanzia e
dell'adolescenza).
Saranno le Aziende sanitarie a definire il numero dei Centri di
salute mentale (Csm) attivi nelle 24 o nelle 12 ore secondo le
necessità dei territori e nel Csm viene definita la funzione di
transizione dei pazienti in carico alla Neuropsichiatria
dell'infanzia e dell'adolescenza (Npia).
Vengono istituiti i centri a ciclo diurno per la cura dei
disturbi alimentari, uno per Azienda, e un centro regionale
residenziale da definire.
Fra le informazioni fornite anche la richiesta di attivazione di
sperimentazioni: dall'abitare inclusivo alla domiciliarità
comunitaria oltre ai servizi per persone con disabilità e alle
strutture residenziali per anziani aperte al territorio. Il
vicegovernatore ha poi ricordato che verranno indicati come
pilastri per la fragilità quelli previsti nella legge 22 del
2019, ovvero la centralità della persona e la personalizzazione
degli interventi, l'uso di tecnologie domotiche e assistenziali,
i modelli gestionali innovativi, nuove forme di rapporto pubblico
e privato, benessere e formazione dei caregiver e assistenti
familiari.
Il vicegovernatore ha messo in evidenza anche il ruolo degli enti
del Terzo settore (Ets) e delle Asp che contribuiscono al
raggiungimento dei risultati di salute con sistemi di
co-programmazione e co-progettazione.
Sul tema della prevenzione è stato ricordato, fra gli altri
aspetti, il nuovo Piano regionale della prevenzione, attualmente
in via di completamento e collegato al Piano nazionale, che
stabilirà le principali linee di attività dei dipartimenti.
Quanto ad Arcs, il vicegovernatore ha spiegato come, oltre alle
funzioni già in essere, verranno incardinate tramite scorporo
dalle Aziende sanitarie anche le funzioni inerenti il centro
unico regionale di produzione degli emocomponenti, la raccolta
del sangue territoriale, il coordinamento della rete cure sicure
Fvg e il centro regionale amianto la cui sede resterà a
Monfalcone. In Arcs sono attivate le seguenti funzioni già
previste in norme regionali: il coordinamento oncologico
regionale e delle reti cliniche, la centrale operativa regionale
116117, che avrà una sua puntuale disposizione nella revisione
del Piano dell'emergenza urgenza, e gli screening.
ARC/LP/pph