Questa sera a Gemona del Friuli le cerimonie per ricordare le
vittime del terremoto
Gemona del Friuli, 6 mag - La tragedia del terremoto del 1976
in Friuli ha segnato profondamente la storia della nostra
regione, cambiando per sempre il volto e il vivere di questa
terra, dei suoi paesi e della sue comunità. Dalle macerie, però,
questo popolo forte e determinato, è riuscito a rialzarsi con una
dignità senza pari, e a dare un esempio di concretezza, fiducia e
straordinaria generosità. Oggi parlare del "modello Friuli"
significa parlare di qualche cosa che si può realizzare anche
quando tutto sembra perduto e ogni cosa devastata.
Sono alcuni dei concetti espressi dal governatore del Friuli
Venezia Giulia che questa sera ha partecipato alle celebrazioni
organizzate a Gemona del Friuli per onorare la memoria di quanti,
nella sera del 6 maggio 1976, perirono a seguito del devastante
terremoto e per ricordare l'importante opera di ricostruzione che
permise al popolo friulano di rinascere. Alle cerimonie ha preso
parte anche l'assessore regionale alle Finanze.
Dopo il ritrovo sotto la Loggia comunale, i partecipanti hanno
raggiunto il duomo di Santa Maria Assunta dove hanno preso parte
alla messa solenne, officiata da monsignor Valentino Costante,
con il saluto del nuovo arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo
Lamba. Al termine del rito cristiano, sono susseguiti 400
rintocchi di campana, dalla vicina torre del castello, a
ricordare ogni persona che morì in quella sera senza fine nel
comune friulano. Quindi, autorità e cittadini hanno formato un
corteo e hanno raggiunto il cimitero comunale dove è stata
deposta una corona in memoria di tutte le vittime del terremoto.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha ricordato come da
un'esperienza tanto dolorosa nacque una delle realtà di
volontariato più generose e più radicate del nostro tempo: la
Protezione civile, che nella nostra regione ha raggiunto tra i
più elevati livelli di professionalità e capacità di operare in
tempi rapidi e con grande efficacia nei teatri dell'emergenza sia
in Italia che all'estero. Il percorso tecnico e organizzativo che
portò alla ricostruzione dei territori devastati dal sisma in
poco più di 15 anni oggi aiuta chi quel duro sentiero lo deve
affrontare, divenendo faro.
L'assessore alle Finanze ha sottolineato, a margine, che
commozione e gratitudine hanno ammantato la giornata di oggi: a
distanza di 48 anni la memoria dell'immensa tragedia e la
magistrale ricostruzione fanno parte della coscienza collettiva
dei friulani, anche dei giovani. Grazie a quell'esempio, le nuove
generazioni possono diventare protagoniste del loro futuro, forti
di un modello che ha fatto della laboriosità e dell'identità
valori profondi in cui riconoscersi quotidianamente. L'assessore
alle Finanze ha preso parte in precedenza, nel pomeriggio, anche
alle celebrazioni a ricordo del terremoto a Montenars.
ARC/PT/al