Udine, 17 gen - "L'ibridazione tra il lupo e il cane è un
fenomeno che si è ripetuto più volte nel processo di
addomesticazione del cane ed è da imputarsi alla rimozione,
accidentale o volontaria, delle barriere ecologiche tra
popolazioni solitamente distinte e separate. In situazioni nelle
quali la popolazione di lupo sia frammentata o in fase di
ricolonizzazione, l'ibridazione può portare alla compromissione
dell'identità genetica del lupo: infatti la prole ibrida è
feconda ed è in grado di reincrociarsi con gli individui
selvatici, avviando potenzialmente un processo complesso da
arginare".
Lo ha rilevato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari
e forestali, Stefano Zannier, rispondendo nel merito a una
interrogazione alla IV Commissione del Consiglio regionale.
"La Raccomandazione n. 173/2014 della Convenzione di Berna - ha
proseguito - varie indicazioni comunitarie e numerosi documenti
tecnico-scientifici, raccomandano la rimozione degli ibridi o la
loro neutralizzazione riproduttiva. Sebbene il fenomeno dei cani
vaganti e del randagismo non sembri essere così diffuso sul
territorio regionale, lo scorso anno è comparso nel tarvisiano un
soggetto maschio con colorazione anomala scura, presumibilmente
di provenienza slovena, che ha richiesto ulteriori
approfondimenti. Il maschio ha formato una coppia con una femmina
'wild type' (fenotipicamente normale) e nel corso della primavera
si è riprodotto, generando 6 cuccioli".
"Peraltro, la mera presenza del mantello scuro o di altre
anomalie fenotipiche - ha detto ancora l'assessore - anche se
costituisce un elemento importante non è considerata sufficiente
dall'Ispra, l'Istituto nazionale per la protezione e la ricerca
ambientale, per attestare lo status di ibrido dell'esemplare
considerato".
Come in altre specie esistono infatti individui melanici, o
albini, puri. Inoltre il grado di ibridismo dipende dalla
generazione: successivi reincroci dell'ibrido con soggetti puri
attenuano il fenomeno mentre, per contro, reincroci con cani o
altri ibridi lo aggravano.
L'attestazione dell'ibridismo può quindi essere determinata solo
mediante analisi genetiche dei campioni e successive elaborazione
dei dati (test statistico di assegnazione) in relazione alle
frequenze alleliche della popolazione di riferimento. Ulteriori
complicazioni rispetto alla situazione in atto derivano dal fatto
che attualmente sul territorio regionale gravitano sia individui
provenienti dalla popolazione dinarica sia da quella appenninica,
caratterizzate da frequenze alleliche diverse.
"Una premessa necessaria - ha precisato Zannier - per evidenziare
che le eventuali azioni gestionali debbono per forza di cose
essere subordinate alla verifica dello status genetico degli
animali, che è possibile soltanto con l'analisi di campioni
prelevati con tecniche invasive, per espletare le quali è
necessaria la cattura degli esemplari".
A tale proposito, ha detto l'assessore, la Regione ha acquisito
una specifica autorizzazione dal Ministero della transizione
ecologica, su parere dell'Ispra, per la cattura e l'eventuale
neutralizzazione riproduttiva degli individui catturati, previa
analisi genetica".
Tale attività è gestita in collaborazione con il Raggruppamento
Carabinieri Biodiversità di Tarvisio. L'Amministrazione
regionale, nell'ambito dell'accordo con l'Arma, si è fatta carico
dell'acquisto dell'attrezzatura necessaria per la cattura e il
successivo monitoraggio degli individui, mentre la parte
operativa spetta ai Carabinieri, competenti per la gestione della
foresta.
"L'attività di cattura - ha concluso Zannier - a seguito della
nascita dei cuccioli avvenuta la scorsa primavera, è stata
sospesa in attesa che i giovani esemplari raggiungano un livello
di sviluppo corporeo adeguato per poter essere dotati di collare
trasmettitore. È infatti più probabile che gli esemplari giovani
siano i primi a poter essere catturati perché più inesperti e
meno diffidenti; poiché la prima cattura genera ulteriore
diffidenza nel branco, l'impossibilità di dotare di collare i
giovani eventualmente catturati avrebbe pregiudicato fortemente
la possibilità di rilocalizzare il branco per completare le
catture. Al momento le operazioni sono state sospese nel corso
della stagione invernale a causa delle copiose nevicate e
riprenderanno non appena possibile".
ARC/CM/ma
L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier
Foto Regione FVG