Piccole produzioni locali: Riccardi, ok a regolamento prodotti carne
Zannier, vantaggi per consumatori e per occupazione nei territori
montani
Udine, 13 nov - "Grazie all'approvazione da parte della
Commissione europea del regolamento per la disciplina e
l'esercizio delle "Piccole produzioni locali" (Ppl) di prodotti a
base di carne ora le impese agricole potranno usufruire di
semplificazioni funzionali e gestionali, pur nel rispetto dei
requisiti di sicurezza alimentare: si tratta della concreta
applicazione della strategia del 'farm market' e del chilometro
zero per consentire che i prodotti nostrani possano continuare
ad essere valorizzati".
Lo osserva il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo
Riccardi, su proposta del quale la Giunta regionale ha approvato
in via definitiva il Regolamento per la disciplina e l'esercizio
delle "Piccole produzioni locali" (Ppl) di prodotti a base di
carne che conclude l'iter di notifica in Commissione europea
avviato con la delibera del gennaio 2019. Un iter interamente
condiviso da Riccardi con l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier.
"La Commissione ha esaminato la documentazione sulla valutazione
del rischio, l'andamento delle produzioni e la descrizione del
processo produttivo così come standardizzato nel protocollo di
produzione e ha espresso il proprio parere favorevole consentendo
l'utilizzo di deroghe e adattamenti strutturali così come
previsto dai Regolamenti comunitari. In considerazione dei
principi di flessibilità e proporzionalità per la produzione di
alimenti sicuri senza un carico burocratico eccessivo ora le
deroghe - spiega Riccardi - consentiranno ai produttori di
effettuare alcune trasformazioni della loro materia prima, ovvero
di esercitare attività postprimarie, senza dover sostenere gli
alti costi per la realizzazione di un laboratorio completo, ma
seguendo gli appositi manuali di buone pratiche e utilizzando
attrezzature della tradizione come il legno".
I prodotti a base di carne delle Ppl possono accedere al circuito
commerciale comunitario, uscendo dal progetto sperimentale
iniziato nel 2011 ed entrando a pieno titolo nel regime
autorizzativo.
Viene consentito di concedere agli imprenditori, a titolo
principale e non, deroghe e adattamenti sui requisiti strutturali
ed impiantistici dei locali in cui i prodotti sono lavorati e
posti in stagionatura (ad esempio pareti, soffitti e porte non
costituiti da materiali lisci, impermeabili, non assorbenti o
resistenti alla corrosione e pareti, soffitti e pavimenti
geologici naturali); viene consentita l'utilizzazione
ininterrotta di metodi tradizionali in una qualsiasi delle fasi
della produzione, trasformazione o distribuzione degli alimenti;
si viene incontro ai bisogni delle aziende ed imprese di
presentare e rappresentare con i loro prodotti la miglior
tradizione eno-gastronomica della regione.
"Si tratta di una visione - spiega Zannier - che apporta numerosi
vantaggi: il consumatore può accedere a prodotti locali sani e
prendere visione di tutta la filiera produttiva, si creano
occasioni di lavoro per piccole imprese, soprattutto nei
territori montani, si mantengono le tradizioni gastronomiche, ed
infine si possono sviluppare le risorse del territorio dell'arco
alpino".
I punti di forza che hanno portato all'approvazione in sede
europea sono stati l'analisi del rischio per ogni prodotto
notificato (salumi e insaccati stagionati); la presenza di uno
specifico manuale di buone pratiche; parametri stabiliti per ogni
tipologia di prodotto; la previsione del campionamento per ogni
lotto di produzione.
ARC/EP/pph
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