Udine, 9 nov - "Al futuro del lavoro serve qualità della
formazione e dell'occupazione, con riferimento alle esigenze
delle imprese, alle nuove modalità di lavoro, alla tecnologia,
all'innovazione verde: tutto ciò però va fatto quando serve e
immaginando oggi lo sviluppo delle filiere strategiche di domani.
Conseguenza di questo approccio è che il percorso formativo non
ha termine e deve riguardare tutto il ciclo della vita
lavorativa".
È la riflessione che l'assessore regionale al lavoro, formazione,
istruzione, ricerca, università e
famiglia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Alessia
Rosolen, ha portato alla tavola rotonda intitolata "Agenda 2030:
le Professioni del futuro", evento promosso dalla Confederazione
Italiana dei dirigenti e delle alte professionalità (Cida Fvg).
Il momento di confronto si è svolto nella sede di Lef - Lean
Experience Factory, nella Zona Industriale Ponte Rosso di San
Vito al Tagliamento, oltre che in modalità online, ed è stato
incentrato sui dati del quarto rapporto Cida sul lavoro e sul
documento di Cida Fvg dedicato alle nuove professionalità.
Il rapporto segnala una leggera ripresa dell'occupazione
femminile e giovanile così come alcune tendenze già note, ma rese
evidenti dalla pandemia, tra cui la scarsa aderenza tra le
esigenze del sistema produttivo e la formazione tecnico
professionale. Altro tema trattato nel corso del confronto è
stata la proposta di legge di riforma degli Istituti tecnici
superiori (ITS) e l'esigenza di percorsi di formazione innovativi
per i docenti.
In questa cornice Rosolen ha evidenziato che "il Friuli Venezia
Giulia sta attraversando un periodo meno negativo del resto
d'Italia, essendo l'unica regione che ha chiuso il 2020 con un
dato quasi di pareggio (+0,2%) per l'occupazione e sta
registrando una crescita continua della domanda di lavoro".
Rosolen ha quindi rivendicato alcune scelte strategiche che hanno
condotto a questo risultato tra cui "la costituzione dell'Agenzia
Lavoro e SviluppoImpresa e l'affidamento ad uno specifico
Osservatorio della continua verifica sugli aspetti che riguardano
il mercato occupazionale e la formazione, con particolare
attenzione alle esigenze di flessibilità degli strumenti di
sostegno".
"Questa forte integrazione - ha detto l'assessore - trova spazio
in tutte le azioni che la Regione compie a favore dei percorsi di
istruzione e orientamento, a supporto degli Its e delle
università. Ci stiamo inoltre concentrando sulla strategia di
specializzazione intelligente S3 con l'obiettivo di mettere
assieme politica industriale, formazione e ricerca. Altro tema su
cui la Regione è concentrata è la nuova programmazione del Fondo
sociale europeo, modulata affinché i fondi per la formazione
siano destinati anche a chi è già nel modo del lavoro".
L'introduzione dell'evento è stata affidata a Licia Cianfriglia,
vicepresidente Cida e membro dello staff del presidente
dell'Associazione nazionale presidi. Alla tavola rotonda hanno
partecipato anche Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al
ministero della Transizione ecologica, Michelangelo Agrusti,
presidente Confindustria Alto Adriatico e presidente di Lef,
Stefano Visintin, vicepresidente Confcommercio Venezia Giulia e
presidente Confederazione generale italiana dei trasporti e della
logistica Fvg, e Gianpiero Gaviraghi, esperto di intelligenza
emotiva. Le conclusioni sono state affidate ad Alberto Felice De
Toni, presidente Fondazione della Conferenza dei Rettori delle
Università italiane.
ARC/SSA/gg