Ambiente: Scoccimarro, ok giunta su deperimetrazione Sin Trieste
Trieste, 28 mar - La giunta del Friuli Venezia Giulia, su
proposta dell'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio
Scoccimarro, ha approvato e trasmetterà al ministero
dell'Ambiente e della tutela del territorio la proposta di
ridefinizione del perimetro del sito inquinato di interesse
nazionale di Trieste (Sin) con l'esclusione dell'area Piccoli
operatori.
"Da anni la situazione è ferma - indica Scoccimarro - e una volta
usciti dall'attuale emergenza, potrebbero finalmente
concretizzarsi i piani di sviluppo e gli investimenti con
conseguenti ricadute a livello occupazionale. Se il ministero
accetterà la proposta vi sarà uno snellimento burocratico e
tempistiche decisamente più accettabili per gli imprenditori che
da tempo avanzano questa richiesta".
Con la nuova riperimetrazione la competenza amministrativa sui
procedimenti di bonifica passerebbe alla Regione. "L'iter sarebbe
uguale a quello attuale ma - prosegue Scoccimarro - la gestione a
livello locale favorirebbe indubbiamente una contrazione dei
tempi del procedimento come già sperimentato nelle aree
prospicienti il canale industriale di Trieste".
"L'esclusione dal Sin dell'area Piccoli operatori - continua
l'esponente della Giunta - risolverebbe, inoltre, il problema
della doppia competenza sulle aree oggetto del piano di
caratterizzazione generale del Sin di Trieste del 2012. Potremmo,
infine, procedere al nuovo Accordo di programma senza perdere i
finanziamenti garantiti dallo Stato nel 2012, pari a circa 8
milioni di euro".
Con la revisione del perimetro si andrebbero anche a risolvere
sia le sovrapposizioni di competenze, ministeriali e regionali,
sia le problematiche dell'utilizzo di basi cartografiche
differenti (Igm e catastale).
Il Sin di Trieste fu istituito nel 2001 dal ministero con il
programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale e, nel
2012 furono individuate due aree per la parte a terra: Grandi
operatori e Piccoli operatori, con una superficie di circa 500
ettari. La parte a mare comprende, invece, 1200 ettari e si trova
entro la zona più orientale del golfo di Trieste, coincidente con
l'area portuale che si estende dal Molo V del Porto Franco Nuovo
fino a Punta Ronco ed è delimitata verso il largo dalle dighe
foranee.
Già nel 2018, su proposta della Regione, il perimetro del Sin di
Trieste è stato modificato mediante l'esclusione delle aree
prospicienti il canale industriale di Trieste.
La delibera approvata individua i criteri per la definizione
della proposta di riperimetrazione con l'esclusione dal Sin delle
aree di competenza dei Piccoli operatori e del sito ex raffineria
Aquila Teseco lato Noghere che è ricompreso nei Grandi Operatori
ma il cui procedimento di bonifica è concluso.
Il perimetro è rettificato ove possibile seguendo i confini delle
particelle catastali, salvo in alcuni tratti lungo la costa dove,
mancando il confine catastale, viene fatto coincidere con la
carta tecnica e in corrispondenza dei pontili che sono inseriti
nell'area a mare. Escluse anche le sponde del torrente Rosandra.
ARC/LP/ep
L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro in seduta giuntale, in una foto d'archivio
Foto ARC Montenero
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