Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Catturata una lince sulle Prealpi orientali. Il video al convegno su “Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche”


Dopo la prima cattura di una lince in Italia, avvenuta nella primavera dello scorso anno, l’i mpresa è stata ripetuta dai ricercatori friulani che hanno anche potuto filmare l’eccezionale evento.
Il video è stato proiettato nel corso del convegno su “Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche”, conclusivo del progetto di cooperazione transnazionale Interreg III A Italia – Slovenia, coordinato dall’Ufficio studi faunistici della Regione, in partenariato con l’U niversità degli studi di Udine, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, il Servizio forestale sloveno, l’Università di Lubiana, la Lega  dei cacciatori sloveni ed infine il Comune di Pulfero.
Nel corso dei lavori del convegno, gli esperti della Regione e dell'Università di Udine hanno ricordato le fasi del progetto di monitoraggio della presenza degli ungulati e dei grandi carnivori nel Friuli Venezia Giulia: in particolare soffermandosi sulle specie più significative, e che fino a qualche anno fa si riteneva avessero abbandonato il nostro territorio.
Per quanto riguarda la cattura dell'orso bruno, che ha consentito di dotare gli animali di un radio-collare per seguirne gli spostamenti e le abitudini, essa ha interessato due esemplari. Entrambi incontrati dai naturalisti nelle Valli del Natisone tra marzo e aprile dello scorso anno.
I due plantigradi catturati erano due esemplari di orso bruno, rispettivamente di quattro anni d'età, del peso di circa 140 chilogrammi, e nove anni d'età, del peso di 200 chilogrammi.
Entrambi avevano "colonizzato" un territorio di circa 100 mila ettari di superficie.
Negli ultimi quattro anni, hanno aggiunto gli esperti, sono stati notati almeno dieci esemplari di orso bruno, nel Tarvisiano e nelle Valli del Natisone.
Gli studi eseguiti sugli esemplari di fauna selvatica analizzandone la genetica risultano molto efficaci, e hanno già dato i primi riscontri. Hanno per esempio consentito di verificare che uno degli esemplari catturati nel 2000 nella montagna del Pordenonese ora si è spostato sui monti nelle vicinanze del confine con la Slovenia.
Ecco dunque che si comprende come la collaborazione transfrontaliera, svolta sulle tematiche delle risorse faunistiche anche attraverso il progetto che si è concluso con il convegno odierno, possa sortire ulteriori risultati nella gestione della fauna selvatica, nella sua salvaguardia e nello studio ulteriore delle abitudini di questi animali sul territorio.
Per quanto attiene alla lince, l'esemplare catturato nel febbraio dello scorso anno (si trattava della prima cattura in Italia) nelle Prealpi Carniche della Destra Tagliamento, era un maschio del peso di 21 chilogrammi.
Dallo studio del suo comportamento eseguito grazie all'applicazione del radio-collare i tecnici hanno intuito che l'animale è probabilmente circondato da altri individui simili, che si muovono su un'area di circa 15 mila ettari.
Queste catture, effettuate dai tecnici dell’Università di Udine con la collaborazione del Parco Zoo “Punta Verde” di Lignano, hanno  consentito di dotare di analoghi apparati trasmittenti anche alcuni cervi e cinghiali: nell’ambito del progetto è stato realizzato dall’I stituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie un importante monitoraggio sanitario delle popolazioni di ungulati, grazie anche al fondamentale apporto dei Distretti venatori coinvolti.


INFO: massimo.zanetti@regione.fvg.it
umberto.fattori@regione.fvg.it
Tel. 0432 – 555961/ 555660; Servizio tutela ambienti naturali e fauna; Ufficio studi faunistici