Come riconoscere la volpe affetta da rabbia, cosa devono fare i cacciatori per non contrarre
la malattia, come ci si deve comportare se si viene morsi da un animale selvatico o se ci si
imbatte in un esemplare ferito o morto, e ancora cosa sta facendo la Regione Friuli Venezia Giulia
per contrastare il diffondersi della malattia: a tutte queste domande offre una risposta esauriente
il nuovo opuscolo informativo intitolato “La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in
Friuli Venezia Giulia”, realizzato dall'Ufficio Studi faunistici della Regione in collaborazione
con l'Istituto zooprofilattico delle Venezie e l'Università di Trieste.
La pubblicazione giunge in un momento particolarmente opportuno, quando l'estendersi dei casi
di rabbia, riscontrati su volpi e altri mammiferi negli ultimi mesi in diverse località regionali,
sta destando tra la popolazione forti preoccupazioni, a volte però accentuate da articoli di
cronaca che rischiano di creare confusione e falsi allarmi.Ecco allora che l'opuscolo informativo,
promosso dalla Regione in occasione della “Giornata mondiale sulla rabbia” (una manifestazione di
livello internazionale per promuovere l'informazione su questa malattia), ha il merito di fornire
indicazioni precise su cos'è la rabbia, come si manifesta, in che modo e a chi si trasmette e come
va affrontata in termini di prevenzione e cura.
La pubblicazione, ricca di immagini esplicative, insegna anche a riconoscere i segni di
presenza di una volpe ed a comprendere alcuni suoi comportamenti.
Fornisce inoltre numerose informazioni sulla sulla gestione delle popolazioni selvatiche in
Friuli Venezia Giulia sia in aree di presenza della rabbia che nei territori ove la malattia non è
arrivata.
Per chi fosse interessato, è possibile richiederne una copia inviando una e-mail all’Ufficio
studi faunistici della Regione, all’indirizzo
ifr@regione.fvg.it, oppure scaricando l'opuscolo dal sito
dell’Amministrazione regionale
www.regione.fvg.it.
Foto: Luca Cristofoli