“La Regione Friuli Venezia Giulia è stata tra le prime ad applicare le tecnologie legate alla
cartografia regionale e a dotarsi di un piano urbanistico grazie alla competenza primaria in
materia. Si trova dunque all'avanguardia anche oggi nel momento in cui si studiano metodologie per
poter valutare in maniera dinamica le potenzialità vegetazionali e paesaggistiche del territorio".
Lo ha affermato l'assessore regionale Claudio Violino introducendo il convegno "Serie di
vegetazione e piani paesaggistici", che si è tenuto recentemente nella sede della Regione di Udine.
Si è trattato di un congresso dedicato alla presentazione della "Cartografia nazionale delle
serie dinamiche della vegetazione delle regioni italiane" realizzata nell'ambito del progetto
"Completamento delle conoscenze naturalistiche di base d'Italia", finanziata dal ministero
dell'Ambiente e coordinata dal dipartimento di Biologia vegetale della Sapienza, Università di
Roma.
Questo documento scientifico, che costituisce la messa a punto di una metodologia per
individuare aree ecologiche omogenee di un territorio, aventi cioè la stessa potenzialità dinamica
e vegetazionale, potrebbe costituire la premessa fondamentale per la gestione delle aree Natura
2000, ossia la rete ecologica diffusa su tutto il territorio Ue per garantire il mantenimento a
lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello
comunitario, per la programmazione dei finanziamenti dei Piani di sviluppo rurale, per la redazione
dei Piani paesaggistici regionali.
La finalità del lavoro è determinare parametri quanto più possibile oggettivi per la
descrizione del paesaggio, individuando una metodologia comune per le varietà regionali.
Il convegno, al quale sono stati invitati relatori dalla Liguria, Valle d'Aosta, Piemonte,
Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia è stato coordinato dal responsabile
scientifico del progetto e presidente della Società italiana di Scienza della vegetazione, Carlo
Blasi.
Esperto di fitosociologia, ossia la scienza che si occupa delle comunità di vegetali, delle
loro relazioni con l'ambiente, dei processi temporali che le modificano e delle loro ecofunzioni,
Blasi ha spiegato che "si tratta di una disciplina di grande importanza per lo studio e la
soluzione di delicati problemi ambientali con cui l'umanità deve confrontarsi. Il metodo
fitosociologico racchiude infatti una grande potenzialità di lettura del paesaggio ed ha acquistato
negli ultimi anni un ruolo sempre più importante nello studio ecologico, nella progettazione
ambientale, nella pianificazione territoriale e in particolare nell'ecologia del paesaggio.
A livello regionale, è stato illustrato nel corso delle relazioni tecniche, per la
cartografia della vegetazione già dal 1997 si lavora alle tipologie forestali, sono state prodotte
carte degli habitat della rete Natura 2000, ad esempio quelle della Laguna e delle Risorgive dello
Stella, è stata realizzata in parte quella dei Magredi di Pordenone e del Carso, mentre è in corso
di appalto la redazione di quelle rimanenti, è stato redatto l'inventario dei prati stabili
naturali della pianura.
"Ci si trova ancora in una fase di studio - ha comentato l'assessore Violino - e in un
momento preamministrativo, ma è necessario ed importante monitorare lo stato delle conoscenze e dei
piani, nei quali comunque il Friuli Venezia Giulia è apripista a livello italiano".
Foto: Dario Di Gallo